Chrysler 300C

Una berlina dalle dimensioni importanti, un design pulito e squadrato che rappresenta tutta la classicità e la semplicità che solo Chrysler sa fare. La Chrysler 300C venne venduta sia in versione berlina che station wagon, in particolare, la versione berlina, negli ultimi anni di produzione assunse il nome di Lancia Thema e venduta in Italia con un nome molto evocativo frutto della joint venture con la casa torinese.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, concorrenti e prezzi della Chrysler 300C.

Dimensioni Chrysler 300C

Le dimensioni della Chrysler 300C sono:

• lunghezza 5,06 metri
• larghezza 1,90 metri
• altezza 1,49 metri
• passo 3,05 metri

La Chrysler 300C rappresenta la semplicità e la tranquillità che Chrysler sa fare, venne prodotta fino a 2012 riprendeva gli stilemi della progenitrice riportando Chrysler in un segmento delle berline di lusso ed ammiraglie che in Italia ed in Europa era appannaggio delle tedesche. La Chrysler 300C aveva linee semplici ben delineate, che potevano assomigliare quasi alla semplicità di un semplice disegno di un bambino.

Il frontale della 300C prevedeva proiettori rettangolari e grossi, con al centro una griglia esagonale che includeva i dettami tipici degli stilemi dell’epoca di Chrysler, il cofano presenta due nervature che sfumano sul parabrezza.

Il fianco presenta una linea semplice, marcata e decisa che ricalca le linee dei dettami dell’epoca, linee squadrate e ben definite per capire il concetto di tre volumi, nel caso della station wagon troviamo il terzo vetro piccolo che chiude il posteriore. La parte posteriore riprende una linea semplice e chiara con un baule prominente e fanali a rettangoli a sviluppo verticale che ricordano l’importanza di quest’ammiraglia.

Chiudono gli esterni cerchi in lega che andavano dai 16 ai 18 pollici a seconda delle versioni più potenti con design semplici e ben realizzati.

Interni Chrysler 300C

Gli interni della Chrysler 300C sono il simbolo del lusso e dell’accuratezza che solo la casa americana sa dare. Si tratta infatti di assemblaggi ben curati che non lasciano nulla al caso, ma che sono in grado di regalare un senso di assoluto confort e lusso.

Regna infatti la sensazione di lusso ed abitabilità degni di un’ammiraglia più grande americana, ma questa Chrysler 300C riesce ad esserlo in maniera ottimale. Al centro del volante spicca il logo Chrysler, con dietro un contachilometri a LED ad alta intensità di colore bianco che contiene le informazioni principali della vettura e sulla plancia il nuovo sistema d’infotainment Uconnect di Chrysler con uno schermo a 7 pollici. Sotto i comandi del clima chiudono con un tunnel ampio ed alto dove dominano la leva del cambio ed i vani portaoggetti.

Tutto è votato alla sobrietà, i sedili sembrano delle poltrone da cinema per la loro comodità e nonostante i finestrini siano piccoli e bassi la luminosità interna non viene inficiata molto, anche nel caso della station wagon lo spazio rimane pressoché identico, tutto a vantaggio del carico.

Chiudendo con gli interni della Chrysler 300C si può osservare un bagagliaio che va da 506 litri fino a 1.602 litri a sedili abbattuti.

Motori Chrysler 300C

Nel corso degli anni sono susseguiti numerosi tipi di motorizzazioni per la Chrysler 300C dato che venne prodotta in due restyling. Tutti i motori sono sempre rimasti al passo con i tempi e tutto sommato ben rapportati alla mole della vettura e si dimostrano tutti motori americani pronti a muovere l‘imponente mole della vettura.

La prima versione vide la presenza sotto il cofano di motori che partivano con il 2.7 litri V6 con trazione posteriore, cui seguivano motori più potenti come il 3.5 sempre V6 che poteva essere abbinato sia alla trazione posteriore che integrale. Il motore diesel era un 3.0 CRD da 218 CV a 510 Nm di coppia.

Tutte le versioni prevedevano pacchetti unici ed i motori erano realizzati in collaborazione con Mercedes-Benz poiché vi era un joint venture tra le due case ed il cambio era rigorosamente e solo automatico, in tipico stile americano. La Chrysler 300C restyling invece adotta un propulsore benzina da 3.6 litri V6 da 239 CV denominato Pentastar ed un Diesel 3.0 V6 Multijet anche lui da 239 CV di origine Fiat.

Anche in questo caso tutti i modelli erano disponibili con il solo cambio automatico con trazione, a richiesta, integrale.

Prezzi Chrysler 300C

I prezzi della Chrysler 300C prima serie risultano essere i più disparati, dato che si trovano numerose vetture in circolazione di anni ed allestimenti differenti.

Non risulta infatti raro trovare modelli di Chrysler 300C a poco meno di 5.000 euro vicino a modelli che arrivano a ben più del doppio nel caso di un buon motore con pochi chilometri per terminare con prezzi intorno ai 18.000 euro per modelli decisamente rari come l’ultima edizione che era disponibile pressoché d’importazione.

La versione base era denominata 300C, a seguire si trovava la Touring, infine la più sportiva SRT. Queste erano quelle più belle che prevedevano interni specifici in Alcantara e pelle con tetto apribile a richiesta, tutti i canoni di una berlina di lusso americana sono rispettati, anche le versioni station riuscivano a soddisfare maggiormente i clienti italiani esigenti che volevano un lusso unico e respirare un pezzo d’America.

Chrysler 300C: concorrenti

Sono diverse le concorrenti della Chrysler 300C che vede come rivali, prima di tutto la Lancia Thema, la gemella, successivamente vetture come l’Audi A6 ed A8, la BMW Serie 5 e Serie 7, la Mercedes Classe E e Classe S e la Saab 9-5. A queste si vanno ad aggiungere vetture che negli anni hanno saputo entrare in questo segmento come la Jaguar XF, la Maserati Ghibli, la Volkswagen Phaeton, la Lexus LS. Tutte berline di rappresentanza che regalavano lusso e raffinatezza insieme.

Chrysler 300C: conclusioni

La Chrysler 300C si è sempre dimostrata una berlina di lusso di segmento E, ha saputo affermarsi come una delle berline tre volumi più vendute in Italia.

La prima serie vide la vendita di svariate unità nonostante un prezzo decisamente alto, ma la voglia di lusso a costo giusto ed unicità senza eguali ebbe il sopravvento.

La seconda versione invece non ha lasciato lo stesso sentimento nei confronti di chi l’ha avuta, risultò infatti nata in un periodo molto controverso per la casa americana che, con a joint venture con Fiat lasciò il posto alla Lancia Thema ed abbandonò l‘Europa.