Chevrolet Monte Carlo

Per quanto riguarda le linee della Monte Carlo, furono opera di Dave Holls, con uno stile derivato in modo particolare dalla Chevelle, ma anche dalla Cadillac Eldorado. Da Chevelle prelevò il lunotto, il cofano posteriore, e il parabrezza. Vennero invece introdotti ex novo i parafanghi posteriori, un montante centrale più ampio, e gli inediti lamierati posteriori. Questo modello aveva in dotazione anche i tergicristallo a scomparsa. Per scoprire ulteriori dettagli sulla Chevrolet Montecarlo non vi resta che proseguire con il nostro articolo di approfondimento.

Dimensioni Chevrolet Monte Carlo

Le dimensioni della Chevrolet Monte Carlo sono:

• lunghezza 5 metri
• larghezza 1,85 metri
• altezza 1,4 metri
• passo 2,8 metri

Le dimensioni dell’ultima serie della Chevrolet Monte Carlo rispecchiano a pieno la nuova tipologia di macchina proposta da Chevrolet: una vettura full-size. Con 5 metri di lunghezza, 1,85 metri di larghezza, 1,4 metri di altezza e un passo di 2,8 metri non si tratta di certo di una vettura dalle dimensioni trascurabili. Esteticamente, soprattutto frontalmente, appare molto simile ad una vettura tradizionale, mentre posteriormente rimane piuttosto evidente l’influsso delle competizioni: diversi studi aerodinamici condotti negli anni in cui le precedenti versioni di questo modello hanno corso le gare della NASCAR hanno portato a questo particolare disegno della coda. Con un disegno della carrozzeria nella parte posteriore particolarmente volto all’aerodinamica, la Chevrolet Monte Carlo appare immediatamente come una tipica vettura americana. È inoltre immediatamente chiaro come lo spazio a bordo nella parte posteriore non sia dei migliori per via proprio della conformazione della carrozzeria che segue un profilo decisamente tipico della NASCAR. Anche l’altezza di soli 1,4 metri certamente non contribuisce a rendere la vivibilità di bordo ai vertici della categoria.

Insomma, la Chevrolet Monte Carlo, per via del forte influsso legato alle competizioni a cui ha partecipato nel corso degli anni, è sicuramente una vettura dal particolare impatto estetico ma certamente non una delle migliori a livello di abitabilità.

Interni Chevrolet Monte Carlo

Gli interni dell’ultima serie della Chevrolet Monte Carlo non sono certamente ai livelli delle prime serie, ma d’altronde è anche cambiata negli anni la tipologia di auto passando dall’essere una Personal Luxury Car all’essere una Full Size. Le prime serie infatti nella zona del cruscotto si presentavano alla stregua del modello Chevelle, a parte per alcune rifiniture in finto legno, che donavano agli interni una certa ricercatezza. Si trattava di rifiniture riprodotte in stile Rolls-Royce, mentre il nylon fu il materiale scelto per i tappetini e la tappezzeria. Per quanto riguarda l’ultima serie invece, internamente la vettura rimane particolarmente pulita esteticamente con scelte stilistiche volte al minimalismo senza alcuna funzionalità superflua: retaggio chiaramente delle competizioni nella NASCAR dove le vetture erano spogliate di tutto quello che non era necessario per ridurre al minimo il peso.

L’ampio volante, dotato di comandi al volante posizionati nella parte interna delle razze, è decorato con il logo Chevrolet posizionato al centro. La strumentazione è chiaramente tutta analogica fatta eccezione di un piccolo display posto nella parte inferiore del tachimetro che riporta alcune informazione sulla vettura come il chilometraggio. Il tunnel centrale è fornito di un pratico porta-bicchieri, oltre il quale è posizionata la leva per selezionare le varie modalità di guida del cambio automatico.

Motori Chevrolet Monte Carlo

I motori montati a bordo della Chevrolet Monte Carlo sono stati diversi nel corso degli anni. I modelli prodotti dal 1971 al 1988, comprendenti le prime 4 serie, si presentavano con trazione di tipo posteriore, e montavano propulsori V8, con intelaiatura indipendente. Nello specifico la motorizzazione di Chevrolet Monte Carlo era un 250 cavalli, small-block 5.7 L, di tipologia Turbo-Fire V8. Questo propulsore, collocato anteriormente, era unito a una trazione posteriore e ad una trasmissione a 3 marce di tipo manuale. Il sistema frenante della motorizzazione di base era a disco. Per quanto riguarda le ultime due generazioni (1995 - 2007), quest’ultime montavano propulsori di dimensioni più minute, in grado di richiedere un minor carico di carburante, per soddisfare le esigenze degli automobilisti che proprio in quegli anni subivano la crisi petrolifera. La Chevrolet Monte Carlo, dopo la pausa di produzione dal 1988 al 1995, si presentò con una trazione di tipo anteriore, con propulsori a sei valvole.

L’ultima generazione (2000 - 2007), infine, frutto sia dal punto di vista dell’aerodinamica sia motoristico dell’esperienza maturata con questo modello nelle gare NASCAR, era disponibile in due motorizzazioni, di cui una in due varianti di potenza: un V6 da 3.4 litri da 180 CV e un V6 da 3.8 litri disponibile sia con 200 CV sia con 240 CV. Con il restyling del 2006, infine, furono introdotte tre nuovi propulsori: un V6 3.5 litri da 211 CV, un V6 3.9 litri da 240 CV e un V8 5.3 litri da 303 CV.

Motori Chevrolet Monte Carlo

Benzina

• V6 3.4 litri da 180 CV
• V6 3.8 litri da 200 CV
• V6 3.8 litri da 240 CV
• V6 3.5 litri da 211 CV
• V6 3.9 litri da 240 CV
• V8 5.3 litri da 303 CV

Prezzi Chevrolet Monte Carlo

La prima serie di Chevrolet Monte Carlo (1970-1972) era offerta con la possibilità di scelta di diversi optional: la trasmissione di tipo Powerglide automatica, o una trasmissione Turbo-Hydramatic, sempre automatica, in sostituzione di quella manuale a 3 marce in dotazione. Erano disponibili inoltre ruote speciali, sedili elettrici, condizionatore, vetri elettrici, e servosterzo. Per quanto riguarda l’ultima serie, venduta dal 2000 al 2007 con un importante restyling nel 2006, era disponibile in 3 versioni principali: LS, LT e SS e i cambi offerti erano tutti automatici. La versione LS era disponibile solo in abbinamento al propulsore 3.4 litri V6 da 180 CV e 278 Nm di coppia mentre le due varianti LT e SS erano entrambe abbinabili esclusivamente al motore 3.8 litri V6 da 200 CV.

Esisteva inoltre una versione particolare nota come SS Supercharged per via del propulsore sovralimentato che la caratterizzava: un 3.8 litri da 240 CV e 380 Nm di coppia massima. A partire dal 2006, infine, la Chevrolet Monte Carlo fu oggetto di un importante restyling che oltre a novità estetiche portò con sé nuovi allestimenti e motorizzazioni: il V6 3.5 litri da 211 CV abbinabile all’allestimento LS e LT, il V6 3.9 litri da 240 CV abbinabile alla LT o alla LTZ e infine un V8 da 5.3 litri e 303 CV abbinabile alla versione SS.

Listino prezzi Chevrolet Monte Carlo

• Chevrolet Monte Carlo LS
• Chevrolet Monte Carlo LT
• Chevrolet Monte Carlo SS
• Chevrolet Monte Carlo SS supercharged
• Chevrolet Monte Carlo LTZ (disponibile dal 2006)

Chevrolet Monte Carlo: concorrenti e conclusioni

In conclusione si può dire che la Chevrolet Monte Carlo rappresenta al meglio il tipico stile automobilistico americano. Con le diverse serie che si sono susseguite negli anni questa vettura è stata in grado di incarnare al meglio l’evoluzione del gusto in fatto di automobili del pubblico americano. Con le prime cinque versioni prodotte secondo l’ideale del Personal Luxury Car, Chevrolet ha voluto proporre sul mercato una coupé in grado di coniugare al meglio sportività e comfort all’insegna del lusso. Con l’ultima serie, invece, per via anche dell’esperienza maturata nelle competizioni automobilistiche della NASCAR, la casa automobilistica statunitense ha voluto proporre un nuovo concetto di vettura noto come Full Size che unendo sportività ad dimensioni piuttosto ragguardevoli fosse in grado di sposare al meglio il nuovo gusto del cliente. Quest’ultimo quindi doveva essere pronto ad acquistare una vettura che, aldilà del fascino di possedere un’auto partecipante alle competizioni della NASCAR, portava con sé tutta l’esperienza maturata nel motorsport, con tutti gli aspetti positivi e quelli negativi che ne derivano.

Proprio il taglio della carrozzeria posteriore è emblematico da questo punto di vista: volto a migliorare l’aerodinamica della vettura, sicuramente non si tratta di una scelta che giova alla vivibilità di bordo, soprattutto per gli occupanti dei sedili posteriori. Fra le principali competitor è possibile annoverare la Pontiac Grand Prix, per contrastare la quale la prima generazione di Chevrolet Monte Carlo fu presentata.