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SUV americani

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SUV americani: storia, modelli, versioni e motori

L’industria automobilistica americana ha avuto un impatto enorme nel mondo dell’auto, portando alla nascita di modelli che, nel tempo, hanno cambiato la fisionomia che vediamo oggi, arrivando addirittura a far debuttare interi segmenti: dalle station wagon moderne ai pick-up, passando per i SUV, americani per definizione. Negli anni ’40, ad esempio, l’impegno bellico statunitense ha portato alla nascita della Willys Jeep, fuoristrada pensato per l’utilizzo nei campi di battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale, che con la robustezza e versatilità è diventato un veicolo diffuso anche nel Dopoguerra. Il successo del Willys, pensato però per avere una durata limitata nel tempo ai soli anni di guerra, ha portato alla nascita di numerosi modelli ispirati al jeep americano, come ad esempio il Land Rover e il “nostro” FIAT Campagnola. Nel Secondo Dopoguerra sono esplose anche le station wagon, considerate non più come meri veicoli da lavoro ma reinterpretate come automobili per la famiglia, eleganti e pratiche. Leggi di più

Lo stesso è successo con i pick-up, che dopo essere stati considerati per decenni dei semplici mezzi da lavoro sono diventati la principale tipologia di veicoli venduta negli Stati Uniti, capaci di offrire capacità off-road, praticità, robustezza e dimensioni “XXL” che, da sempre, affascinano e convincono il pubblico a stelle e strisce.

Complice il successo dei pick-up e dei fuoristrada, veicoli sempre più usati in contesti non lavorativi ma forzatamente spartani e poco raffinati per adattarsi alle situazioni più gravose alle quali devono saper rispondere, già negli anni ’60 è nata l’esigenza di creare dei fuoristrada capaci e versatili, ma più eleganti e comodi nell’utilizzo di tutti i giorni. Per molti, il primo Sport Utility moderno è stato il Range Rover nel 1970: in realtà, nel 1963 l’americana Jeep ha presentato un modello inedito affiancato al fuoristrada CJ, la Wagoneer. Dotata di motori sei cilindri e V8, cinque posti e un abitacolo lussuoso, insieme all’International Scout lanciato nel 1961 è il capostipite dei SUV americani per come li conosciamo oggi.

Un’altra Casa americana, Ford, ha rivoluzionato nuovamente il mondo dei SUV nel 1991, con il lancio dell’Explorer. Si trattava, infatti, del primo SUV pensato per avere un’estetica e delle dimensioni da Sport Utility, ma senza avere le capacità off-road di un fuoristrada. Questa nuova ricetta dei SUV americani pensati per l’utilizzo stradale si è poi allargata a tutto il mondo, rendendo SUV e crossover la carrozzeria più popolare al mondo. Tornando a noi, però, cosa definisce un SUV americano?

Innanzitutto, ovviamente, deve essere costruito da una Casa americana, e presente sul mercato statunitense. Ci sono, infatti, tantissimi Sport Utility di grandi dimensioni di brand europei o asiatici costruiti negli States, come ad esempio le Mercedes GLE e GLS, le BMW X5 e X7 o la Toyota Highlander. In più, le dimensioni devono essere generose, con modelli come la Tesla Model Y che rappresentano una proposta “mid-size”, ovvero media.

Scopriamo allora sono quindi i migliori modelli di SUV americani, i motori e le versioni proposte in Europa.

Segni particolari di SUV americani

  • I SUV americani sono i più grandi e generosi per antonomasia: per anni non proposti in Europa, oggi alcuni Sport Utility full-size sono importati in Europa, con l’enorme Chevy Suburban da quasi 5,90 metri che spicca come il SUV più grande sul mercato.
  • Le Case automobilistiche statunitensi sono state tra le prime a credere nei SUV: secondo molti, il primo Jeep Wagoneer del 1963 è stato il primo SUV di concezione moderna insieme all’International Scout del 1961. Il primo SUV “moderno”, invece, è considerato il Jeep Cherokee, lanciato nel 1983.
  • I SUV americani sono sempre stati caratterizzati dall’utilizzo di enormi motori a benzina, quasi sempre dei V8. Oggi, se i veri SUV yankee hanno ancora gli otto cilindri, tanti modelli sono ibridi o totalmente elettrici, come ad esempio la Tesla Model Y, l’auto più venduta nel mondo nel 2023.
  • Se modelli più compatti e a misura d’Europa come la Tesla Model Y e le Ford Mustang Mach-E e Kuga (commercializzato come Escape) hanno dimensioni del tutto paragonabili alle auto continentali, i SUV full-size americani superano di slancio tutti i nostri modelli europei, con dimensioni superiori ai 5,20 metri e vicine, a volte, ai sei metri di lunghezza.

Modelli SUV americani

Come anticipato nell’apertura, i modelli di SUV americani che abbiamo scelto per questo approfondimento hanno come caratteristiche comuni l’appartenenza ad un marchio d’Oltreoceano e la presenza ufficiale sul listino americano. Senza questi due “paletti”, infatti, avremmo potuto parlare anche di modelli pensati per il mercato europeo come la Jeep Avenger e la Ford Puma, o automobili europee costruite per tutto il mondo in America per Case come BMW, Mercedes-Benz, Volvo e molte altre. Questi sono, quindi, i alcuni tra i migliori modelli di SUV americani:

  • Cadillac Escalade
  • Chevrolet Tahoe
  • Ford Mustang Mach-E
  • Jeep Grand Cherokee
  • Tesla Model Y

Non potevamo che partire da uno dei modelli che per primo viene in mente pensando ad uno Sport Utility americano, il Cadillac Escalade. Questo enorme SUV è stato uno dei primi tentativi di un grande Gruppo americano, nello specifico General Motors, di entrare nel mercato dei SUV di lusso, segmento dove Lexus, BMW e Mercedes stavano spopolando. Dopo il successo della prima generazione del 1998 prodotta per soli due anni, nel 2021 l’Escalade è arrivato alla sua quinta generazione, arrivandoci più opulento e pachidermico che mai. Disponibile sia a passo “corto” da 5,38 metri che in versione ESV a passo lungo da 5,77 metri, l’Escalade ha linee a dir poco squadrate, immediatamente riconoscibili.

All’enorme calandra anteriore trapezoidale con lo stemma Cadillac al centro fanno il paio un cofano altissimo e un profilo laterale molto massiccio, con enormi superfici vetrate ma, allo stesso tempo, una linea di cintura altissima. In coda, i fari verticali circondano l’enorme portellone posteriore, che nasconde un vano di carico che, in configurazione a sette posti e passo “corto” ha ben 722 litri, che salgono a 1.175 litri per la ESV. All’interno, invece, l’abitacolo è spaziosissimo su tutte le tre file, con un’abitabilità eccellente e una qualità costruttiva molto alta. La plancia, dallo stile classico ed elegante, ha ben tre display OLED davanti al guidatore, incastonati tra loro per uno stile piuttosto ricercato e originale.

Realizzato sulla stessa piattaforma con telaio a longheroni, in Europa è importato anche il gemello più pratico e “abbordabile” dell’Escalade, lo Chevrolet Tahoe, uno dei modelli più venduti in America e diventato famoso in tutto il mondo per il suo utilizzo in film e serie TV come vettura della polizia o dei servizi segreti americani. Sebbene la parentela sia visibile nel muso alto e verticale e nelle proporzioni della carrozzeria, il Tahoe adotta una mascherina cromata con il “cravattino” al centro, fari più moderni e, nella vista laterale, un montante inclinato in avanti che dona un look personale al SUV americano.

In coda, i fari sono più bassi e squadrati, mentre il bagagliaio rimane immenso con oltre 720 litri di capacità minima in configurazione a 7 posti. L’abitacolo è disegnato e realizzato secondo i classici canoni americani: la qualità non è affatto male, ma c’è grande utilizzo di plastica scura, comandi fisici e tanti vani portaoggetti e portabicchieri sparsi un po’ dappertutto. Originale il selettore del cambio posizionato a fianco del display dell’infotainment a sbalzo, mentre dietro il volante c’è un quadro strumenti digitale. Non vi bastano i 5,35 metri del Tahoe? Sulla stessa base è proposto l’enorme Suburban, lungo 5,73 metri.

Più adatto alle strade europee è il terzo dei modelli di SUV americani, la Ford Mustang Mach-E. Lanciata nel 2020, la Mustang Mach-E è il primo modello 100% elettrico della Casa americana, prodotta per tutto il mondo nello stabilimento Ford di Cuautitlan, in Messico che con la mitica coupé omonima condivide il nome e alcuni dettagli estetici tipici della Pony Car più famosa del mondo. Lunga 4,72 metri, la Mustang Mach-E ha uno stile molto personale e aggressivo, con una calandra esagonale carenata e l’iconico cavallo Mustang al centro, fari anteriori affilati e una fiancata pulita priva di maniglie “tradizionali”.

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Furba la soluzione scelta per il tetto, con una porzione del posteriore verniciata sempre in nero che va ad alleggerire esteticamente il posteriore senza rinunciare all’abitabilità posteriore. In coda gli iconici tre elementi verticali dei fari si sposano bene con un look molto aggressivo, mentre all’interno l’ambiente è molto più minimale e moderno. La plancia è molto pulita, con le sezioni davanti a guidatore e passeggero occupate da due grandi soundbar, mentre al centro c’è un enorme schermo verticale da 15,5 pollici per il sistema SYNC 4, con una originale rotella per il volume incastonata nel display. Non enorme il bagagliaio, da 402 litri, al quale si aggiungono i 100 litri del bagagliaio anteriore.

In Europa, soprattutto in Italia, è il Jeep Grand Cherokee l’auto che si prende lo scettro di SUV americano più amato e popolare. Arrivato alla sua quinta generazione nel 2021, negli anni il più popolare dei modelli di SUV americani si è ritagliato una sua fetta di mercato, unendo spazio, versatilità e i suoi potenti motori V8 e Diesel ad un rapporto qualità-prezzo eccellente. Con la quinta serie, però, la ricetta cambia leggermente, essendo quest’ultima diventata sempre più ricca, lussuosa e completa. Lungo 4,91 metri, largo 1,86 e lungo 1,85 metri, nonostante l’indole più raffinata e lussuosa anche questo Grand Cherokee ha ancora un look da vera Jeep, con il frontale massiccio dominato dalla calandra con le immancabili sette feritoie, la linea di cintura parallela all’asfalto e un posteriore massiccio e allungato, pensato per offrire la massima abitabilità.

Se da fuori la nuova generazione del Grand Cherokee è ancora una vera Jeep, all’interno cambia tanto rispetto al passato. Gli interni del Grand Cherokee di quinta generazione sono molto tecnologici, rivestiti con materiali raffinati e ricercati e caratterizzati da una dotazione tecnologica molto completa. Di serie, infatti, ci sono due display, uno per il quadro strumenti digitale e un secondo per l’infotainment centrale, mentre sulla Summit Reserve è di serie un terzo schermo per il passeggero anteriore. Lo spazio è molto generoso sulle due file (non è disponibile al momento la versione a sette posti), mentre la dotazione di serie offre su tutte le versioni anche un sistema Hi-Fi McIntosh da 19 altoparlanti e molto altro.

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A concludere la nostra disamina sui migliori modelli di SUV americani non poteva di certo mancare la Tesla Model Y. Nonostante sia realizzata da una delle aziende americane più famose al mondo, per il nostro mercato la Model Y non è effettivamente assemblata negli States, venendo prodotta nelle Gigafactory di Shanghai e Berlino. Questo non ferma il suo successo, anzi: la Model Y è stata l’automobile più venduta al mondo nel 2023, battendo modelli storici e forti in tutto il globo come la Toyota Corolla. Lunga 4,75 metri, la Model Y è realizzata sulla base della berlina Model 3, con la quale condivide gran parte dello stile, gli interni e la meccanica. Da fuori, la Model Y è inconfondibilmente Tesla, dal frontale carenato e caratteristico al posteriore con i fari a sviluppo orizzontale e il lunotto molto inclinato.

Rispetto alle altre Tesla, però, la Model Y ha uno sviluppo in altezza molto evidente, complice la bassa linea di cintura e l’enorme parabrezza, soluzione che le da grande abitabilità (e il bagagliaio ha ben 854 litri più i 117 del “frunk”, del bagagliaio anteriore) ma anche uno stile piuttosto particolare. A dir poco minimalisti gli interni, dominati dall’enorme display da 15 pollici e privi di qualsiasi comando fisico all’infuori dei devioluci (con la leva del cambio ancora solidale al piantone) e delle due rotelle sulle razze del volante. Spaziosa e luminosa, non è fatta benissimo, ma compensa con un sistema di infotainment a dir poco completo.

Motori SUV americani

Per quanto riguarda la meccanica e i motori dei SUV americani, nella “nostra” lista troviamo la presenza di tre modelli termici, con powertrain molto yankee, e due automobili completamente elettriche, la Mustang Mach-E e la Model Y. Partiamo proprio da quest’ultima, che spicca per efficienza e autonomia nel mondo delle automobili a zero emissioni. Realizzata sul pianale dedicato della Model 3, con quest’ultima condivide le raffinate sospensioni (a doppio quadrilatero davanti e Multilink dietro), la costruzione “Gigacasting” che permette di ridurre il numero di pannelli di telaio e carrozzeria, riducendo il peso, e i due tagli di batteria.

Alla base dell’offerta c’è la Model Y RWD, spinta da un motore singolo posteriore da 325 CV e alimentata da una batteria di tipo LFP da 60 kWh, che garantisce un’autonomia nel ciclo WLTP di 455 km. Per chi cerca il massimo dell’efficienza, invece, è da scegliere la Long Range RWD, che unisce al motore da 325 CV la batteria maggiorata da 81 kWh, per un’autonomia nel ciclo WLTP di 600 km. Al top troviamo la Performance: il doppio motore arriva così a 462 CV, per un’accelerazione 0-100 km/h coperta in soli 3,7 secondi, mentre l’autonomia si stabilizza a 514 CV.

L’altra auto elettrica tra gli Sport Utility americani è la Ford Mustang Mach-E. Realizzata su una versione pesantemente modificata della piattaforma modulare Ford C2, la stessa apprezzata su Focus e Kuga, la Mustang Mach-E è proposta con due tagli di batteria, 75,7 kWh e 98,8 kWh, e sei livelli di potenza. La versione più interessante per il mercato italiano è la Extended Range a trazione posteriore, dotata di un motore singolo posto dietro da 294 CV e una batteria da 98,8 kWh, che garantisce un’autonomia nel ciclo misto WLTP di 610 km. La versione più potente, invece, è la Extended Range GT, dotata di una configurazione a doppio motore da 487 CV, per un’accelerazione 0-100 km/h coperta in soli 3,7 secondi, insieme alla Rally, versione caratterizzata per l’utilizzo sullo sterrato, sempre da 487 CV.

Non potremmo parlare dei motori di SUV americani senza menzionare almeno un V8: per fortuna, sia Cadillac che Chevrolet ci ascoltano, e importano sia l’Escalade che il Tahoe con un unico propulsore, il mitico 6.2 V8 Chevy Small Block, nello specifico l’L87 da 426 CV. Sviluppati dallo stesso Gruppo, General Motors, entrambi gli Sport Utility sono realizzati sullo stesso telaio a longheroni, il pianale modulare GMT T1XX, condiviso anche con i pick-up Chevy e GMC. L’Escalade, nello specifico, è dotato di serie di sospensioni pneumatiche attive e della trazione 4x4 di serie, con cambio automatico a 10 marce di serie su tutte le versioni. Sia la versione “corta” che l’enorme ESV sono poi disponibili con impianto a GPL, che riduce un po’ gli enormi costi di gestione derivanti da un consumo altissimo. Sebbene il 6.2 V8 sia infatti in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi, l’otto cilindri ha un consumo omologato di soli 6,1 km/l.

Non fa molto meglio lo Chevrolet Tahoe, anzi: nonostante un peso “inferiore” (siamo a 2.520 kg contro gli oltre 2.600 dell’Escalade) e la medesima meccanica, secondo il ciclo WLTP il__ 6.2 V8 da 426 CV__ non riesce a fare meglio di 6,0 km/l. Rispetto all’Escalade, il Tahoe non ha le sospensioni pneumatiche su tutte le versioni, ma dei più semplici ammortizzatori attivi, con il sistema ad aria proposto solo sulla versione top di gamma High Country. Anche il Tahoe può essere dotato dell’impianto a GPL, mentre è disponibile anche un poco comune kit per l’utilizzo di etanolo E85, una rarità alle nostre latitudini.

Concludiamo allora con un’altra portatrice di motori Yankee, la Jeep Grand Cherokee. In realtà, con questa quinta generazione Jeep ha deciso di eliminare il motore V8 HEMI, vera star negli States ma motore di nicchia qui in Europa, per fare posto al nuovo 3.0 sei cilindri in linea biturbo Hurricane.

Per il mercato europeo, invece, non c’è più una motorizzazione a gasolio, sostituita da una variante ibrida Plug-In, la 4xe. Sotto il cofano, quindi, coesistono un 2.0 quattro cilindri turbobenzina della famiglia FCA GME (parente del 2.0 visto sulle Alfa Romeo), il primo quattro cilindri della storia del modello, da 272 CV, affiancato da un motore elettrico posizionato all’interno del cambio automatico a 8 marce da 145 CV, per una potenza complessiva di 380 CV e 637 Nm di coppia. La batteria da 17,3 kWh, invece, consente un’autonomia a zero emissioni di 48 km. Sono questi, quindi, i motori dei SUV americani:

Motori SUV americani

Motori Cadillac Escalade

Benzina

  • 6.2 V8, 6.2 V8 aspirato, 426 CV, cambio automatico a 10 marce, trazione integrale

Benzina-GPL

  • 6.2 V8, 6.2 V8 aspirato, 426 CV, cambio automatico a 10 marce, trazione integrale

Motori Chevrolet Tahoe

Benzina

  • 6.2 V8, 6.2 V8 aspirato, 426 CV, cambio automatico a 10 marce, trazione integrale
  • Benzina-GPL
  • 6.2 V8, 6.2 V8 aspirato, 426 CV, cambio automatico a 10 marce, trazione integrale

Motori Ford Mustang Mach-E

Elettrica

  • Standard Range, motore elettrico posteriore, 269 CV, batteria da 75,7 kWh, autonomia WLTP 470 km, trazione posteriore
  • Standard Range AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 242 CV, batteria da 75,7 kWh, autonomia WLTP 400 km, traz. integrale
  • Extended Range, motore elettrico posteriore, 294 CV, batteria da 98,8 kWh, autonomia WLTP 610 km, traz. posteriore
  • Extended Range AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 330 CV, batteria da 98,8 kWh, autonomia WLTP 540 km, traz. integrale
  • Extended Range GT AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 487 CV, batteria da 98,8 kWh, autonomia WLTP 500 km, traz. integrale
  • Extended Range Rally AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 487 CV, batteria da 98,8 kWh, autonomia WLTP 426 km, traz. integrale

Motori Jeep Grand Cherokee

Benzina Plug-In Hybrid

  • 2.0 Turbo 4xe, 2.0 quattro cilindri turbo + mot. el., 380 CV, cambio automatico a 8 marce + ridotte, traz. integrale

Motori Tesla Model Y

Elettrica

  • RWD, motore elettrico posteriore, 325 CV, batteria da 60 kWh, autonomia WLTP 455 km, trazione posteriore
  • Long Range RWD, motore elettrico posteriore, 325 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 600 km, traz. posteriore
  • Long Range AWD, mot. el. ant. + mot. el. post., 351 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 533 km, traz. integrale
  • Performance, mot. el. ant. + mot. el. post., 462 CV, batteria da 81 kWh, autonomia WLTP 514 km, trazione integrale

Versioni e prezzi SUV americani

Per quanto riguarda le versioni dei SUV americani e i prezzi, solo Tesla Model Y e Ford Mustang Mach-E sono proposte in Italia in tutte le loro versioni che vediamo anche in America. Partendo dall’elettrica dell’Ovale Blu, gli allestimenti presenti a listino sono tre: la versione base, accoppiata alla motorizzazione Standard Range a trazione posteriore e 75,7 kWh di batteria, la più ricca Premium, che aggiunge bagagliaio motorizzato, fari full LED con abbaglianti automatici e sedili elettrici, e la top di gamma GT, che aggiunge tetto panoramico e telecamere a 360°, oltre alla dotazione di serie che conta di Cruise Control Adattivo, clima bizona, sensori di parcheggio e guida autonoma di Livello 2. Il prezzo, invece, è piuttosto salato: la Standard Range a trazione posteriore parte da 60.000 euro, con la interessante Extended Range RWD Premium che supera i 68.000 euro, mentre la più costosa nel listino prezzi del SUV americano è la Extended Range Rally, con un prezzo di 86.000 euro.

Più economico il listino prezzi del SUV americano elettrico per antonomasia, la Tesla Model Y. La versione d’accesso, la RWD, è infatti proposta a partire da meno di 43.000 euro, un prezzo molto concorrenziale che la mette in diretta concorrenza con veicoli più compatti e inferiori a livello di dotazioni e prestazioni. Di serie su tutte le versioni della Model Y troviamo infatti l’enorme display da 15 pollici, gli interni in pelle, le guida autonoma di Livello 2, i sedili e il volante elettrici e riscaldabili, il sistema di telecamere e tutte le caratteristiche più o meno serie delle vetture della Casa di Fremont, dalla modalità Sentinella a quella per giocare in auto. Il prezzo della Long Range a trazione posteriore sale a poco meno di 49.000 euro, mentre le Long Range e Performance a trazione integrale salgono rispettivamente a 52.000 e 58.000 euro.

Tornando a modelli termici, invece, per il mercato europeo le versioni dei SUV americani del Gruppo General Motors sono molto limitate, a partire dall’opulento Escalade. Il SUV Cadillac è infatti proposto con un solo motore, il 6.2 V8, e due allestimenti, il Premium Luxury Platinum, con fari full LED, frenata automatica, schermo OLED da 38 pollici totali di diagonale, sospensioni pneumatiche, telecamere a 360° e il Super Cruise, il Cruise Control avanzato e completamente autonomo di GM, mentre la top di gamma Sport Platinum aggiunge interni interamente in pelle e sistema Hi-Fi da ben 36 altoparlanti. Il prezzo? Salatissimo: la Premium Luxury Platinum parte da 152.000 euro, mentre la Sport Platinum arriva a 158.000 euro, salendo a 165.000 euro per la ESV. Non importata, invece, l’esagerata Escalade-V con motore 6.2 sovralimentato da 691 CV, così come il 3.0 sei cilindri turbodiesel da 281 CV.

Anche lo Chevrolet Tahoe non è importato in tutte le versioni proposte negli States, con le varianti più economiche, ovviamente, non importate. In Italia arrivano le versioni più ricche RST e High Country, proposte con il 6.2 V8 da 426 CV. La RST ha già tutto quello che serve, con un aspetto meno opulento per via delle minori cromature ma dotata di fari full LED, infotainment con Apple CarPlay e Android Auto Cruise Control, ammortizzatori attivi, telecamere a 360 gradi, clima trizona e persino il differenziale posteriore autobloccante. Il prezzo? 82.000 euro, ai quali vanno aggiunti i quasi 3.000 euro per l’impianto GPL. Al top delle versioni del SUV americano c’è la High Country, con prezzo di 90.000 euro, maggiori cromature dentro e fuori, pedane retrattili, sistema Super Cruise e sospensioni pneumatiche attive.

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Concludiamo, infine, con i prezzi del Jeep Grand Cherokee, che complice la nuova generazione e la presenza di serie del complesso sistema Plug-In Hybrid 4xe ha un listino piuttosto impegnativo. Anche in questo caso, rispetto al mercato nordamericano le versioni dei SUV americani importati in Europa e le motorizzazioni sono inferiori, con l’Italia che riceve esclusivamente le top di gamma Overland e Summit Reserve. La prima, proposta a ben 96.000 euro, offre di serie clima quadrizona, guida autonoma di Livello 2, interni in pelle, fari Full LED, sedili elettrici, riscaldati e climatizzati, sospensioni pneumatiche, modalità di guida off-road con marce ridotte e altezza da terra che sale a 28,7 cm, Hi-Fi McIntosh da 19 altoparlanti e molto alto. La top di gamma Summit Reserve, proposta a 10.000 euro in più (106.000 euro), aggiunge le telecamere a 360 gradi, finiture specifiche, schermo per il passeggero anteriore di serie e guida autonoma migliorata.