Pro
- Il suo abitacolo è tra i più belli mai visti nel mondo dell’auto
- Prima Bugatti che può viaggiare in elettrico, 1.800 CV grazie ai tre motori elettrici
Contro
- Non arriva prima del 2026
- Costi di gestione, consumi
Ti interessa la Bugatti Tourbillon
Il suo nome deriva dal mondo dell’orologeria di lusso e, almeno a guardare i suoi interni e il suo raffinato quadro strumenti, sembra di assistere al funzionamento di un cronografo d’altri tempi. Dietro le spalle del pilota e del suo passeggero, però, è tempo di debutti importanti per la secolare Casa di Molsheim. Via l’architettura W16 durata quasi vent’anni e benvenuto motore V16, vi spieghiamo a breve cosa cambia tra i due, supportato da tre motori elettrici per una potenza totale di 1.800 CV.
Non è veloce come una Rimac Nevera, l’hypercar elettrica della Casa croata entrata in società con Bugatti, tanto che il fondatore Mate Rimac ora è CEO della Casa fondata da Ettore Bugatti, ma ridefinisce gli standard dell’auto sportiva termica/ibrida che conoscevamo.
Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Bugatti Tourbillon.
Dimensioni Bugatti Tourbillon
- lunghezza 4,67 metri
- larghezza 2,05 metri
- altezza 1,19 metri
- passo 2,74 metri
Le dimensioni della Bugatti Tourbillon mettono subito in mostra una crescita “dimensionale”, specialmente in lunghezza, rispetto alla Chiron (lunga 4,54 metri). Così, senza saperlo, lei e la nuova Tourbillon si somigliano parecchio ma è, per l’appunto, solo apparenza. Non è rimasta neanche una vite del vecchio modello tanto che ora la nuova piattaforma studiata per l’ibrido offre un passo di 3 centimetri più lungo.
Frontalmente, ed effettivamente, la Tourbillon sembra una Chiron profondamente evoluta: la bocca a U rovesciata o a ferro di cavallo si è mantenuta molto simile, così come la firma luminosa che vede i quattro elementi a LED spiccare con la loro sottile silhouette su un muso così basso e largo. Dove l’occhio non vede, però, accade la magia. Il diffusore che qui riveste un’importanza fondamentale per assicurare la tenuta di strada ad altissima velocità inizia quasi subito dietro l’abitacolo, così da non costringere ad alzare anche se di poco le sedute, e crea l’effetto Venturi strategico per rendere tutto il pacchetto efficiente.
Anche le voluminose prese d’aria frontali sono funzionali a portare la massima quantità d’aria verso le bocche dei radiatori, poste lateralmente sul corpo vettura. Non è dato sapere quanto sia lo spazio del bagagliaio, dato forse poco interessante ma indicativo per conoscere nel complesso le dimensioni della Bugatti Tourbillon.
Interni Bugatti Tourbillon
Gli interni della Bugatti Tourbillon potrebbero non rappresentare un’assoluta novità per chi si intende di orologeria di altissimo livello e manifattura. Il tourbillon, infatti, è un meccanismo specifico che è stato inventato nel lontano 1801 e permette di ridurre per compensazione le irregolarità date dalla posizione del cronografo anche in relazione alla gravità terrestre.
Senza perderci in termini più propri agli orologiai di professione, l’abitacolo del nuovo modello Bugatti che rinuncia completamente al digitale per sposare tre semplici quadranti analogici, ancorati al piantone, dove visualizzare tutto ciò che serve per guidare questa vettura. Niente schermi, quindi, bensì un quadro analogico che se visto con attenzione mette in mostra dettagli come il fondo scala del tachimetro a 550 km/h e, per la prima volta, l’indicatore della carica residua della batteria che alimenta i tre motori elettrici.
Il volante gira in curva ma i quadranti e alcuni strategici pulsanti rimangono ovviamente fermi, solidali al piantone. Non qualcosa di completamente nuovo nel mondo dell’auto, chiedere a Citroen per conferma, ma dal sicuro effetto wow. Nella parte centrale della plancia trovano spazio vari comandi e interruttori tra cui quello, protetto da una copertura di cristallo, dell’avviamento del motore. In realtà c’è un po’ di futuro anche in abitacolo, ma ben nascosto.
Gli amanti del tech non rimarranno delusi perché dalla parte alte del “cruscotto” esce un piccolo schermo a scomparsa dove è installato il software di mirroring per Apple CarPlay. Cosa chiedere di più? Una telecamera di retromarcia, non appena si innesta la R, vista la scarsa visibilità assicurata dal retrovisore, forse uno dei difetti più evidenti di questa vettura da sogno.
Motore Bugatti Tourbillon
Ci sono voluti quasi vent’anni, per la precisione 19, per vedere installato su una Bugatti il primo motore non completamente termico. Niente elettrico, visto che Rimac ha le idee chiare su come differenziare i suoi gioielli, e forse è meglio così.
Il nuovo motore della Bugatti Tourbillon, infatti, è ibrido plug-in e sarebbe meglio parlare di motori perché l’intera power unit ha una potenza combinata di 1.800 CV così associati: V16 aspirato da 8,3 litri da 1.000 CV e tre motori elettrici alimentati da una batteria agli ioni di litio, da 25 kWh e ricaricabile da una presa di corrente, per un totale che sfiora i 2.000 CV. Più nel dettaglio i due motori elettrici anteriori sono responsabili della trazione omonima, mentre il terzo motore supporta il termico ed è integrato nel cambio, con i suoi 200 CV.
Solo l’albero è lungo un metro, ovviamente in basso per favorire il baricentro, mentre la sopra citata batteria è installata in mezzo all’abitacolo, non potendo occupare un’altra porzione del telaio per non compromettere l’efficienza aerodinamica. Le novità del motore della Bugatti Tourbillon, quindi, sono due: da una parte l’abbandono delle turbine sostituite dalla spinta dei motori elettrici, dall’altra la scelta dell’aspirazione naturale che permette al V16 di girare alto, fino a 9.000 giri/min. Ibrida quindi in parte anche elettrica: Bugatti garantisce fino a 60 km di autonomia della batteria ad andatura normale.
Grande lavoro sul peso che ha permesso, nonostante batteria e motori elettrici, di rimanere sotto le 2 tonnellate. La Tourbillon pesa meno della Chiron e anche grazie a questo importante dettaglio sono migliorati tutti i riferimenti: 0-100 km/h in 2 secondi netti, 0-200 km/h in 5 secondi e 0-300 km/h in poco meno di 10. Velocità massima con la Speed Key (senza ci si “ferma” a 380 km/h) è 445 km/h, complice l’alettone posteriore abbassato e subito dopo in posizione da aerofreno per fermarsi altrettanto velocemente.
Motori Bugatti Tourbillon
Ibrido
- Motore benzina 8.3, V16 aspirato, tre motori elettrici da 800 CV, cambio automatico a 8 rapporti, trazione integrale
Prezzi Bugatti Tourbillon
Il listino prezzi della Bugatti Tourbillon non è stato reso pubblico nel dettaglio ma sappiamo che si parte da non meno di 3,8 milioni di euro, sappiamo che ne verranno prodotte solamente 250 (la metà delle Chiron) ivi incluse le serie speciali e, per averla, bisogna pazientare come minimo il 2026. Sono ancora in corso, infatti, i collaudi per preparare le prime unità ai futuri clienti.
Solo loro sapranno cifre e listini dettagliati delle possibili personalizzazioni ma c’è da aspettarsi che anche questa volta Bugatti non è pronta a tradire le attese dei suoi fan. Facile ipotizzare prezzi della Bugatti Tourbillon non solo superiori alla cifra di partenza ma decisamente più vicini a toccare il muro dei 10 milioni di euro, come fatto dalla Precedente Chiron con la serie speciale (one-off) Profilée. Poche auto al mondo possono vantare listini così alti, ma anche dai costi di gestione così alti. Vero, c’è l’elettrico e idealmente, ma anche realisticamente, la Tourbillon si può attaccare a una normale presa di corrente.
Alzando il ritmo, però, e sfruttando a pieno ciò che il motore consente di fare e le velocità che consente di raggiungere, crescono proporzionalmente i costi della manutenzione: basti pensare che servono non meno di 20 litri per viaggiare un centinaio di chilometri, senza per forza premere forte sul gas. La precedente Chiron era famosa per una sua curiosità: a 400 km/h, avrebbe esaurito tutto il suo serbatoio in appena 8 minuti. L’esclusività, infine, si paga cara. Questa e le sue prestazioni sono il segreto del prezzo così alto della Bugatti Tourbillon.
Bugatti Tourbillon: concorrenti
Parlando di concorrenti della Bugatti Tourbillon, solo a guardare la cavalleria verrebbe da escludere a priori altre due “famose” ibride plug-in realizzate in Italia. Da una parte la Ferrari SF90, che nella variante XX tocca i 1.030 CV e la Lamborghini Revuelto, con 1.015 CV e anche in questo caso un V12 aspirato unito a diversi motori elettrici.
Logica di funzionamento simile tra V16 e V12, ma potenze e prezzi completamente differenti. Meglio alzare l’asticella e rivolgere lo sguardo alla sofisticata nonché derivazione diretta della monoposto di F1 campione del mondo con Rosberg e Hamilton una decina di anni fa. Stiamo parlando della Mercedes-AMG One, hypercar ibrida da 1.063 CV che ha richiesto anni e anni di sviluppo solo per ottenere l’omologazione.
Qui, i costi di gestione sono davvero proibitivi. C’è una concorrente della Bugatti Tourbillon che la supera per potenza: si chiama Koenigsegg Gemera, ha 2.300 CV, e anche lei è ibrida. Costa 1,5 milioni di euro, offre quattro comodi posti e combina il V8 della Jesko con un potente motore elettrico capace da solo di erogare 800 CV. Utilizzando carburante specifico (etanolo E85) la Gemera può facilmente aggirare il muro dei 2.000 CV.
Bugatti Tourbillon: conclusioni
Dopo le due hypercar di grosso calibro rispondenti al nome di Veyron, la capostipite, e Chiron, l’allieva, è il tempo della nuova Tourbillon. In oltre 110 anni di storia, Bugatti venne fondata nel 1909, la Tourbillon rappresenta la massima espressione dell’artigianalità applicata all’auto.
I suoi interni, così simili a un orologio svizzero, fanno sognare. Anche il fatto di poterla avviare per la prima volta in un sibilo quasi stordente rappresenta di per sé un fatto unico che rimarrà scritto nei libri di storia.
1.800 CV, infine, non sono il frutto della pura potenza termica (il W16 era arrivato a 1.600 CV con l’ausilio di quattro turbine) bensì dell’ottima integrazione tra un V16 aspirato, dalle doti “canore” non indifferenti, e da tre motori elettrici che contribuiscono a migliorare ancora una volta le prestazioni di una stirpe che sta per compiere i suoi primi 20 anni e non è mai stata così giovane.