Bugatti Chiron

Cedendo il testimone alla nuova Bugatti Tourbillon, alla quale somiglia e la quale è una grande evoluzione della stessa Chiron, la protagonista di questa guida è già entrata nella leggenda.

Nata per migliorare la già incredibile Veyron, la Chiron ne ereditava il telaio in carbonio, le sospensioni indipendenti e la trazione integrale permanente più che necessaria per gestire la potenza del motore W16 che è stato completamente rivoluzionato rispetto a Veyron pur mantenendo l’architettura di base, ma non il sistema di funzionamento. Tutto è stato migliorato sulla Chiron, altrimenti non sarebbero arrivati record come quello dei 490,484 km/h toccati nel 2019 dal collaudatore Andy Wallace.

Prima dell’abbuffata di auto elettriche con quattro motori e potenze vicine ai 2.000 CV, chiedere per conferma alla Pininfarina Battista, la Bugatti Chiron è stata per buona parte della sua carriera il simbolo dell’auto più potente nel mondo nell’immaginario collettivo.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Bugatti Chiron.

Dimensioni Bugatti Chiron

• lunghezza 4,54 metri
• larghezza 2,04 metri
• altezza 1,21 metri
• passo 2,71 metri

Le dimensioni della Bugatti Chiron sono piuttosto compatte, all’incirca come una Lamborghini Huracan che di cavalli ne ha sicuramente di meno e soprattutto ha meno cilindri, per l’esattezza sei. Compatta, almeno pensando al motore che nasconde in posizione centrale e che, da solo occupa tutta la parte posteriore della carrozzeria. L’auto è bassa, molto filante, ma soprattutto larga. Guardandola meglio si nota come gli ingegneri Bugatti siano riusciti a ridurre il cosiddetto fenomeno del cooling drag, cioè quello di assicurare il necessario raffreddamento al potente motore anche quando quest’ultimo viaggia a velocità massima.

Si tratta di un fenomeno fisico che produce resistenza all’avanzamento della vettura e per ridurlo è stato necessario installare ben 10 radiatori tra motore, trasmissione e organi complementari, praticamente un altro record per l’auto dei record. Molta importanza nello studio delle sue forme ha quindi riguardato l’installazione di questi radiatori e, dall’altra, lo studio di soluzioni aerodinamiche quali il fondo carenato e l’alettone posteriore, estraibile, che funziona anche da aerofreno per potersi fermare in poche centinaia di metri anche a massima velocità.

In linea di massima si è evoluto il concetto aerodinamico, quello che ha definito le forme generali della carrozzeria, della precedente Veyron: muso corto, coda tronca e carrozzeria bassa, mentre la firma luminosa è stata stravolta con l’adozione di quattro bulbi a LED per lato, firma per altro mantenuta anche sulla successiva Tourbillon.

Interni Bugatti Chiron

Gli interni della Bugatti Chiron si distinguono per la strumentazione concentrata quasi esclusivamente dietro la corona del volante a tre razze, a richiamo di un modello storico come la Type 57 SC Atlantic.

Sulla parte centrale a sbalzo, molto diversa dalla precedente Veyron, Bugatti ha deciso di installare una plancia a sbalzo dedicata ai pulsanti accessori come quelli della climatizzazione, mentre la leva corta del cambio automatico è veramente a portata di mano, consentendo un rapido movimento per azionarla senza distogliere lo sguardo dalla strada. Il volante, ugualmente, è ricco di tasti e riccamente rifinito sia con parti cromate sia con parti in carbonio a seconda delle varie edizioni limitate che si sono susseguite negli anni di carriera della Chiron.

Carbonio per contenere i pesi, come su qualsiasi supercar, Alcantara per abbellire gli interni. La Chiron ne fa grande uso ma senza esagerare, senza arrivare ai livelli di una Pagani e senza l’adozione di schermi che possano compromettere l’attenzione e in qualche modo “sporcare” linee così pregiate e pulite.

Colpisce il tachimetro della Bugatti Chiron, dove leggere 400 km/h non deve far paura ma, anzi, dare coraggio a chi tenta il record di velocità sulla vettura migliore in circolazione per questo tipo di scopo. Uno schermo c’è, ma è piccolo e accessorio nel quadro strumenti visto che serve a visualizzare le mappe del navigatore o il computer di bordo e le sue funzioni.

Migliorata anche l’ergonomia rispetto alla sua mamma spirituale: gli interni della Bugatti Chiron guadagnano circa 2 centimetri di spazio in più per la testa di guidatore e passeggero. La divisione simmetrica è data dall’adozione di un elemento centrale che copia la forma della bocca d’ingresso dei radiatori principali. Quest’ultimo è parte integrante della monoscocca che integra il W16 dietro l’abitacolo e permette l’installazione di una caratteristica luce a LED.

Motore Bugatti Chiron

Quando Bugatti venne acquisita dal gruppo Volkswagen, in pochi si sarebbero aspettati un’auto come la Veyron calcare le scene con la sua arroganza e allo stesso tempo eleganza. Capace di superare i 400 km/h, montava un motore W16 da circa 1.000 CV che l’avrebbe resa l’auto stradale più potente mai costruita sul pianeta terra. Con l’arrivo della Chiron, solo pochi anni più tardi, si riuscì ad alzare un’asticella tremendamente già al limite di ciò che si considerava possibile fino a quel momento.

Con un aumento di 500 CV il nuovo motore della Bugatti Chiron segnava un nuovo record nella potenza specifica (187,5 CV/litro) e dati quasi allarmanti, non certo alla portata di tutti, sia per l’accelerazione 0-100 km/h (2,4 secondi) sia per la velocità massima che si ferma a 380 km/h ma può raggiungere i 420 km/h grazie a una seconda chiave da usare solo nelle piste preposte a questi test.

Ciò che più impressiona di questo complicato motore da 8 litri è lo 0-300 km/h: se un’utilitaria in 13,6 raggiunge a malapena i 100 km/h la Chiron ha già infranto la barriera dei 300 km/h. Sono 4 i turbocompressori installati in due coppie per bancata, per un totale di una turbina ogni 4 cilindri, per permettere di raggiungere queste prestazioni.

In altre parole ogni coppia di turbine alimenta metà motore, gli 8 cilindri della V stretta e, complici i compressori lato aspirazione, rendono quasi nullo il turbo lag lamentato da diversi clienti negli anni precedenti. Altro risultato gradevole dal lato guida, e qui è complice una sofisticatissima gestione elettronica della potenza, è un’erogazione praticamente piatta che, tolta la brutale accelerazione iniziale, consente di godere di coppia e progressione costante a ogni cambio marcia.

Motori Bugatti Chiron

Benzina

• Motore 8.0, W16 quadriturbo, 1.500 CV, cambio automatico a 7 rapporti, trazione integrale

Prezzi Bugatti Chiron

Il listino prezzi della Bugatti Chiron non è mai stato diffuso con dovizia di particolari ma si sa che il suo prezzo, senza accessori ed escludendo le serie limitate, si è sempre attestato tra i 2,5 milioni di euro e i 3,6 milioni di euro in base alla versione speciale (Super Sport 300+, Mistral, Bolide ecc).

Negli anni della sua commercializzazione, e ora che anche il 500esimo e ultimo esemplare è stato venduto, il suo valore sul mercato dell’usato è destinato a salire vertiginosamente. Per alcune one-off si sono toccati valori maggiori, ma ciò che forse più impressiona nel possedere una Bugatti Chiron e derivate non è tanto il costo in sé quanto i costi di manutenzione. Basti pensare che ogni cambio dell’olio costa 20.000 euro, cambio dischi freno 41.000 euro.

La lista è lunga, ma i clienti Bugatti sono stati fidelizzati con un programma di manutenzione della durata di 4 anni che costa…come una Ferrari Roma, circa 200.000 euro. C’è poi il caso di un esemplare specifico di Bugatti Chiron, la Profilée, che nel 2023 è stata battuta all’asta per 9.792.500 euro, record assoluto nella storia di questo modello ormai al vertice delle liste dei collezionisti di tutto il mondo.

Bugatti Chiron: concorrenti

Parlando di concorrenti della Bugatti Chiron, la lista è corta ma vede nomi molto interessanti. Ci sono almeno due costruttori, se non tre, che hanno cercato di tener testa alla Casa francese e a questo specifico modello con le loro hypercar.

Da una parte Mercedes, che con la AMG One ha sviluppato non senza noie una hypercar ibrida che monta una versione ottimizzata della power unit che ha vinto in F1 nel 2015. Ha 1.073 CV prodotti dal suo V6 turbo e da quattro motori elettrici quindi si può dire avveniristica rispetto al W16 Bugatti. Ne sono stati venduti 275 esemplari, prezzo circa 3 milioni di euro. Bisogna andare, invece, in Svezia e in America per trovare altre case costruttrici di vetture fatte per battere i record di velocità.

Nel paese scandinavo è famosa Koenigsegg, con prodotti come le velocissime Regera e Jesko, mentre in America è la Venom F5 la candidata n.1 a rivaleggiare con la hypercar francese. La Venom F5 monta un “semplice” V8 pesantemente sovralimentato e capace di erogare qualcosa come 1.817 CV. Ne sono state realizzate solo 24.

Bugatti Chiron: conclusioni

Non c’è alcun dubbio che se si pensa alla hypercar con la H maiuscola vengano in mente sia lei sia la sua progenitrice, la fantastica Veyron. Sono state le prime, già dai primi anni 2000, a inventare in un certo senso il segmento delle hypercar capaci di superare quei limiti precedentemente conosciuti.

Merito di capolavori dell’ingegneria applicata all’automotive quali i motori W16, che fino all’ultima arrivata, la Tourbillon, hanno fatto a meno di qualsivoglia forma di elettrificazione. Le 500 Chiron prodotte sono un simbolo d’elite e armi affilate alle quali bisogna dare del lei, specialmente quando si vogliono tirare fuori al massimo le loro esclusive prestazioni.

Non sono sicuramente auto per tutti, il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo ne possiede una di colore grigio metallizzato, e fregiarsi del titolo di auto stradale più veloce del mondo non è cosa da poco…in attesa di nuovi record.