BMW M1

Le linee della BMW M1 sono da vera icona di stile: basse, taglienti ed in grado di regalare emozioni anche solo al primo sguardo. Tutto si può dire fuorché sia brutta, la firma stilistica anni 80 è lì in bella mostra, con i proiettori anteriori a scomparsa che sono in grado di affascinare ancora oggi per la loro spontaneità nel meccanismo.

Altro elemento distintivo è il disegno del posteriore che con il suo design dalla geometria orizzontale e marcata riesce a rendere ancora più larga alla vista questa vettura sportiva. Caratteristica la scelta di non posizionare il logo al centro del portellone, ma metterne due ai lati, soluzione poi ripresa di recente sulla BMW XM. La bellezza unica e rara della BMW M1 è stata immortalata nel museo della casa bavarese a Monaco di Baviera con modello bianco.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, concorrenti della BMW M1.

Dimensioni BMW M1

Le dimensioni della BMW M1 sono:

• lunghezza 4,34 metri
• larghezza 1,82 metri
• altezza 1,14 metri
• passo 2,56 metri

La BMW M1 risulta essere in grado di regalare emozioni uniche, non solo a livello motoristico, ma anche estetico: con questo modello BMW, in collaborazione col centro stile Italdesign è stata capace di coniugare lo stile di una gran turismo con la sportività di una vettura da gara di prim’ordine. La carrozzeria è realizzata in fibra di vetro e nasce dalla matita di Giorgetto Giugiaro.

Guardando una BMW M1 si capisce subito il capolavoro fatto al design dell’anteriore: il paraurti è basso e chiude una griglia che diventa quasi invisibile sotto la vettura, e il doppio rene, di piccole dimensioni, è esposto al centro del frontale in bella vista per sottolineare l’appartenenza al suo marchio. Il cofano è piatto, con i fari a scomparsa che spariscono a filo e una grande presa d’aria nella parte centrale.

Lateralmente troviamo una matita marcata, che accentua al massimo le linee decise della BMW M1. Anche in questo caso grande attenzione è stata posta all’aerodinamica ed ai flussi d’aria: basta guardare l’apertura sul parafango posteriore per far prendere aria al motore il profilo a cuneo che va a chiudersi verso il posteriore.

Chiudono cerchi da 16” carenati con disegno particolare, che divennero una vera icona di stile per l’epoca e che ancora oggi sono un simbolo delle vetture degli anni ’80. Per quanto riguarda il posteriore non si può fare a meno di notare la coda prominente dove si intravede il 6 cilindri in linea, nascosto dalla paratia posteriore. Poco più in basso sono presenti i gruppi ottici rettangolari che racchiudono nella fascia anche la zona targa. Poco più in basso vi sono gli scarichi, decentrati sulla sinistra, non troppo vistosi.

Interni BMW M1

Per gli interni della BMW M1 dimenticate schermi e altri ammennicoli vari: siamo su una sportiva anni 80, e rappresenta infatti un tuffo nel passato quando le uniche cose erano un volante, tre pedali ed un cambio rigorosamente manuale. E così è rimasta l’M1.

Anche in quest’abitacolo è comunque possibile notare la cura del costruttore di Monaco, sempre in linea con i canoni stilistici del brand e che anche in questa occasione è riuscita ad unire sportività e lusso, con un cruscotto rivestito in pelle, linee semplici e razionali. Davanti al lato guida si impugna un volante a tre razze semplice e sottile. Subito dietro un pannello di controllo analogico segna i dati essenziali utili alla guida di questo bolide, ovvero velocità, giri del motore e livelli vari.

Tutto è votato alla sportività e ci si siede davvero sdraiandosi per terra. Al centro del tunnel si trova il cambio manuale a cinque rapporti, con accanto i controlli per lo sbrinamento e gli alzacristalli. I due sedili sono accoglienti e ottimi per due persone, con bordi contenitivi e una costruzione in due materiali, pelle e tessuto. Tutta la sobrietà anni 80 è concentrata lì, basta veramente poco, ma fatto bene, per dare vita agli interni di questa vettura.

Motori BMW M1

Parlando di un’icona come la BMW M1 non si può non parlare di cosa si nasconde al suo interno, ovvero ciò che fa battere il cuore di questa sportiva, ovvero il 6 cilindri in linea bialbero a 24 valvole 3.4 con lubrificazione carter a secco in grado di sviluppare 277 CV e 330 Nm di coppia. Il sei cilindri viene accoppiato egregiamente ad un cambio rigorosamente manuale ZF DS25 a 5 rapporti posizionato longitudinalmente e collegato al motore tramite una frizione a doppio disco, con la prima in basso, ed è collegato ad una trazione posteriore, aiutata da un differenziale autobloccante tarato al 40%. L’obiettivo di questo motore era quello di rappresentare il meglio della tecnologia BMW, una vettura senza rivali, per poter auspicare di competere con la Ferrari.

Il motore 6 cilindri era in grado di erogare la potenza di 277 CV, nonostante la cilindrata fosse di 3453 cc. Questo era possibile poiché era alimentato con un sistema di iniezione multipoint meccanica indiretta Kugelfischer-Bosch. La vettura era in grado di montare due serbatoi benzina con un impianto frenante costituito da quattro dischi autoventilanti della ATE da 300 mm davanti a 297 mm dietro. Il reparto sospensioni venne progettato da Dallara. La particolarità di questa BMW M1 era il telaio a traliccio tubolare con rinforzi in lamiera e carrozzeria in fibra di vetro, consentendo un contenimento della massa a soli 1290 kg.

Questo significa, in termini di scatto 0-100 km/h, un tempo di 5,6 secondi con velocità massima di 262 km/h.

Motori BMW M1

Prezzi BMW M1

La BMW M1 è praticamente un’auto introvabile, vista la sua produzione in soli 456 esemplari. Pochi esemplari vengono messi all’asta, superando 115.000 dollari senza problemi e arrivando a oltre 300.000.

BMW M1: concorrenti e conclusioni

Con un mito come la BMW M1 è difficilissimo parlare di concorrenti, data l’unicità e la rarità del mezzo, ma ai tempi era nata proprio come concorrente ed avversaria, la Ferrari 308, altre sono la Lamborghini Urraco e Silhouette, la Lotus Esprit, la Maserati Merak e la Porsche 911.

La BMW M1 rappresenta un’esercitazione di stile di BMW nel voler realizzare una vettura da pista in grado di unire, sportività, storia e abilità costruttive uniche nel suo genere, tanto da renderla una vettura più unica che rara nel mondo amata da tanti e posseduta da pochissimi dati i costi che ha, essendo praticamente più unica che rara. BMW ha dato a questa M1 un’erede dopo tanti anni, la BMW i8, che negli anni trovò una sua realizzazione nonostante le linee estreme e filanti uniche degne di una concept.