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BMW-Isetta 1955

BMW Isetta

Pro

  • Facilità di manovra in città
  • Costi di esercizio molto bassi

Contro

  • Motore poco potente utile solo in urbano
  • Spazio a bordo molto contenuto

BMW Isetta: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

La BMW Isetta, icona degli anni ‘50, è legata a un periodo non felicissimo della Casa di Monaco di Baviera. La produzione di moto non era sufficiente e i modelli auto di alta gamma, come la 503 e la 507, da soli, avevano dei costi troppo alti per quello che doveva essere il sostentamento dell’azienda. Leggi di più

Ti interessa la BMW Isetta

L’idea, perchè il progetto originale era degli italiani della Iso Rivolta, arrivò quasi casualmente al Salone di Torino 1954. Alcuni addetti BMW videro un’auto a 3 ruote con un grande portellone che si apriva sull’anteriore. Fu un colpo di fulmine e la delegazione guidata da Eberhard Wolff, responsabile del reparto collaudi BMW, acquisì seduta stante i diritti di licenza della Isetta, che divenne così un prodotto del Marchio BMW.

L’auto venne prodotta sotto licenza dal 1955 al 1962 e oggi è diventata molto ambita sul mercato dell’usato quasi più che la sua più vicina sorella, ovvero la Microlino, ma d’altro canto, per un pezzo di storia bavarese, presente al Museo BMW di Monaco non può essere da meno.

Scopriamo dimensioni, interni, motori, concorrenti e prezzi della BMW Isetta.

Dimensioni BMW Isetta

Le dimensioni della BMW Isetta sono:

  • lunghezza: 2,28 metri
  • larghezza: 1,38 metri
  • altezza: 1,34 metri
  • passo: 1,47 metri

Il design della BMW Isetta è qualcosa di cui ancora oggi si parla, tanto che un progetto presentato al Salone di Monaco 2021 ha voluto riprenderne i canoni reinterpretandoli secondo i nuovi dettami della tecnologia, con la Microlino elettrica curata nel design da un’azienda italiana, la Icona Design.

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A suo tempo la Isetta, nota nel 1955 come BMW 250, Isetta fu per molto tempo usato come soprannome prima di entrare nell’immaginario collettivo, colpì per caratteristiche praticamente uniche come il suo grande portellone che si apriva per consentire l’accesso inclinando favorevolmente il piantone dello sterzo (per agevolare l’accesso), l’ampia superficie vetrata paragonabile a quella di una berlina di lusso e la sua compattezza che la rendeva perfetta per la città.

Alcuni la chiamano motocoupé a causa del suo motore motociclistico, per altri è semplicemente la prima microvettura di successo del mondo. La sua forma vista da fuori, con il portellone chiuso, ricorda quella di un piccolo elicottero ma non mancavano le differenze con il progetto originale di Renzo Rivolta che, non a caso, si rivolse a due ingegneri provenienti dal campo aeronautico. BMW fu astuta nel capire la potenzialità di questo progetto che doveva nascere come veicolo a tre ruote, scelta poi subito abbandonata per evitare problemi in caso di forature.

BMW rispetto all’Isetta italiana del 1952 cambiò parte del frontale e il cofano motore posteriore, così come nella posizione più rialzata dei gruppi ottici, che vennero posizionati lievemente a sbalzo in posizione laterale. Tecnicamente e a livello di dimensioni nulla cambiava tra i due modelli, se non per l’adozione di molle elicoidali per migliorare la tenuta e l’assetto dell’avantreno.

Interni BMW Isetta

Gli interni della BMW Isetta sono stati a loro modo unici nel loro genere. Aperto il portellone, si trova una panchetta pensata per due persone. Nessun tipo di fronzolo se non, dietro la seduta, un piccolo vano per riporre una 24 ore e poco più e lo spazio destinato al monocilindrico di derivazione motociclistica. Per i bagagli, venne studiato un apposito portabagagli da installare sulla coda. Il tetto in tela permetteva inoltre di aumentare ancor di più la visibilità e di godere del vento tra i capelli durante i mesi più caldi.

BMW volle poi modificare il progetto dello Iso Isetta aggiungendo i vetri laterali scorrevoli e un piccolo impianto di riscaldamento per l’inverno. Nacquero successivamente nuove versioni della BMW Isetta, sul finire degli anni ‘50, complice l’avvento di vetture ugualmente economiche ma dai volumi più classici. Del 1957 è la BMW Isetta 600, pensata per ospitare 4 persone, e del 1959 la BMW 700, ormai distante dal concetto di microvettura e più vicino a quella di una vera e propria berlina per famiglie.

All’inizio degli anni ‘60 la produzione cessò perché era calato l’interesse per quella che era rimasta per quasi un decennio l’auto di riferimento per il popolo tedesco, un po’ come avvenne da noi in Italia con la Fiat 500, nata nel 1957.

Motori BMW Isetta

Il motore della BMW Isetta è sempre stato un monocilindrico di derivazione motociclistica ma è stato aggiornato durante gli anni di commercializzazione. Inizialmente venne adottato il motore da 11 CV e 245 cc, derivato dalla BMW R25/3. 2,5 CV in più grazie al passaggio dai due ai quattro tempi rispetto al motore, sempre monocilindrico, della Iso Rivolta, anche se le prestazioni rimanevano all’incirca le stesse. Arrivò successivamente la BMW 300: il motore della Isetta passò a una potenza di 13 CV.

D’altro canto non serve a nulla avere un motore potente e unico, quello che conta realmente è avere un motore in grado di muovere un veicolo pensato e studiato per la città e per i brevi spostamenti, il tutto senza rinunciare a portare con sé una persona. La conformazione delle ruote non garantiva certo l’installazione di motori potenti e di derivazione BMW.

Motori BMW Isetta

Benzina

  • 245 cc, 11 CV
  • 300 cc, 13 CV

Prezzi BMW Isetta

Il listino prezzi della BMW Isetta era interessante per l’epoca: ricordiamo che la Germania usciva letteralmente a pezzi dal secondo conflitto mondiale e il popolo aveva bisogno di una vettura economica con la quale potersi muovere e ripartire. Con il prezzo della BMW Isetta pari a circa 2.250 marchi tedeschi, equiparabili a una cifra vicina ai 1.300 euro di oggi, si rendeva accessibile ad ampie fasce della popolazione l’accesso a questo tipo di vettura che compiva il suo compito principale, quello di farsi notare e di muovere le persone.

Vennero vendute 161.728 Isette negli 8 anni della sua commercializzazione e oggi, sul mercato dell’usato, le valutazioni rimangono ancora alte. Specie considerando la facilità del restauro di queste vetture, visti i pochi pezzi meccanici che le compongono, ancora oggi il dipartimento BMW Classic fornisce tutta una serie di ricambi originali e assiste chi compra una BMW Isetta d’epoca con la sua assistenza e competenza. Ad esempio è consigliata una particolare manutenzione del motore, sia della Isetta 250 sia della Isetta 300, perché all’epoca si era soliti guidare sempre al massimo della potenza e ciò sforzava le parti meccaniche del piccolo motore.

Un’Isetta restaurata a regola d’arte richiede un investimento tra i 50.000 e i 60.000 euro. Con budget inferiori, ovviamente, si trovano Isetta perfettamente funzionanti ma nello stato originale, nessuna di queste però è presente in Italia.

BMW Isetta: conclusioni

Le concorrenti della BMW Isetta non sono state tante, una in particolare risponde al nome di Peel P50. Quest’ultima arrivò verso la fine della “carriera” della Isetta ma ottenne un primato che la fa ricordare oggi per essere stata realmente l’auto più piccola, omologata per la circolazione, mai costruita. Lunga appena 1,34 metri, poggiava su tre ruote a differenza della Isetta ed è tornata alla ribalta nel 2008 quando il conduttore di Top Gear Jeremy Clarkson le dedicò un servizio.

In conclusione, la BMW Isetta ha segnato veramente un’epoca. Un progetto nato in Italia sfortunatamente senza troppo successo convinse invece i vertici BMW che proprio grazie alla Bubble Car più famosa del mondo si sarebbe potuto affrontare un periodo ostico dal punto di vista dei risultati. Chi ci credette ebbe pienamente ragione. La BMW Isetta ha caratterizzato la seconda metà degli anni ‘50 prima che il miglioramento delle condizioni economiche, anche nella Germania falcidiata dalla Seconda Guerra Mondiale, portasse le persone e il popolo a preferire auto più tradizionali nelle forme e nelle prestazioni.

Il successo sul mercato dell’usato delle BMW Isetta, dove non sono pochi i club che ancora oggi si radunano per condividere questa passione così particolare, conferma l’eternità di questo progetto così originale. Grazie alla Microlino, un progetto italiano che si rifà proprio alla Iso Rivolta e alla Isetta, c’è chi crede di poter tornare protagonista della mobilità urbana con un veicolo molto simile alla microcar anni ‘50, con il favore della propulsione elettrica al passo coi tempi.

FAQ BMW Isetta

Quanto è lunga la BMW Isetta?
La BMW Isetta è lunga 2,28 metri.
Quanto costa oggi una BMW Isetta?
Sui portali specializzati, una BMW Isetta ben conservata può arrivare a costare dai 40.000 ai 50.000 euro.
Qual è la rivale della BMW Isetta?
Dello stesso periodo è la Peel P50, microcar lunga solo 1,54 metri che venne prodotta all’inizio degli anni ‘60 in Inghilterra.