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Austin Metro

Pro

  • Guidabilità vivace e agile
  • Bagagliaio spazioso

Contro

  • Qualità costruttiva scarsa
  • Meccanica vetusta

Austin Metro in sintesi

Qui trovi una panoramica generale dell’auto Austin Metro inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più

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*Prezzo più basso su AutoScout24 nel mese scorso

Austin Metro: dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti

Il paradosso della Austin Metro è che nacque nel 1980 per sostituire la mitica MINI, offrendo un’auto più moderna, più spaziosa, più sicura e dalla guidabilità migliorata, ma in realtà la stessa MINI originale del 1959 le è sopravvissuta. Se infatti la prima Metro è stata prodotta fino al 1990 e la sostituta Rover Serie 100 è stata prodotta fino al 1997, la MINI originale arrivò al 2000. Ma perché la Metro non ebbe il successo sperato? Leggi di più

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Il demerito della Austin Metro è stato semplicemente quello di non essere una MINI, e quello quindi di aver perso quello stile iconico e tipicamente British che ancora oggi è amato in tutto il mondo. In più, a colpire la Metro fu l’appartenenza del marchio Austin alla galassia British Leyland, l’enorme gruppo industriale a partecipazione statale che rovinò praticamente tutti i marchi che ne facevano parte con scarsa qualità costruttiva, soluzioni tecniche meno avanzate della concorrenza e prezzi più alti per compensare le enormi perdite del Gruppo. Prodotta nello storico stabilimento di Longbridge, la Metro fu un’auto dall’ottimo potenziale ma realizzata con pochi mezzi e una meccanica vetusta, che nonostante il progetto brillante ottenne meno di quanto meritasse.

Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti della Austin Metro.

Dimensioni Austin Metro

Le dimensioni della Austin Metro sono:

  • lunghezza 3,40 metri
  • larghezza 1,54 metri
  • altezza 1,33 metri
  • passo 2,25 metri

Il Gruppo BMC (British Motor Company) prima e la British Leyland, che acquistò negli anni ’70 il gruppo BMC, poi cercarono fin dagli anni ’60 di creare una sostituta della MINI. Lo stesso creatore della MINI originale, Alec Issigonis, progettò nel 1968 una vettura completamente nuova, la 9X, che poi dopo varie peripezie arrivò al progetto finale, la ADO88. Dopo un prototipo completamente nuovo, giudicato da British Leyland troppo costoso, il progetto ADO88 prese piede e venne modificato in corsa. Nel 1978 infatti BL decise che la nuova vettura doveva affiancare la MINI, risultando più grande e spaziosa e rivale delle utilitarie più grandi come FIAT 127 o Volkswagen Polo. La base meccanica è molto simile a quella della MINI del 1959 (di cui parleremo tra poco), mentre lo stile è volutamente differente rispetto alla mitica MINI di Issigonis.

Da ogni angolo, Metro è squadrata, tipicamente anni ’80, e dotata di una carrozzeria completamente nuova con portellone posteriore completo. Il frontale offre due fari quadrati uniti da una grande calandra in plastica con il nuovo logo Austin al centro, un paraurti in plastica grezza e delle linee che sembrano disegnati con il righello. Lateralmente, la Metro è dotata di una finitura in plastica nera che corre per tutta la larghezza della fiancata, mentre a livello di vetratura, molto ampia come da tradizione di quegli anni, Metro differisce parecchio tra la versione a tre porte e quella a cinque porte. Se infatti la tre porte ha due classici finestrini squadrati, la cinque porte lanciata nel 1985 ha un terzo finestrino molto sottile e particolare. In coda, infine, Austin Metro ospita un lunotto molto grande, dei fari quadrati posizionati ai lati della carrozzeria simili a quelli anteriori e un paraurti in plastica grezza a prova di botte da parcheggio. Concludendo con le dimensioni di Austin Metro, il bagagliaio è decisamente più capiente rispetto a quello della MINI originale, nonché più pratico grazie al portellone “intero”. Sono ben 210 i litri di capacità della Austin Metro, aumentabili a 1.290 litri. Curiosamente, la Metro del 1980 ha un bagagliaio più capiente di tutte le MINI moderne by BMW.

Interni Austin Metro

Gli interni di Austin Metro sono semplici e pragmatici, ma non rinunciano ad una bella dose di stile che può sorprendere chi non la conosce. Rispetto alla classica MINI, infatti, c’è una plancia molto più moderna e completa, dotata di un disegno su due livelli decisamente originale. La parte alta della plancia ospita infatti il quadro strumenti, squadrato e dotato di diversi indicatori, mentre dalla parte del passeggero troviamo una modanatura concava che rientra parecchio rispetto al secondo “piano” della plancia.

Gli interni di Austin Metro ospitano infatti uno scaffale molto pratico e originale, che aiuta ad aumentare la sensazione di spazio all’interno dell’abitacolo. Oltre allo “scaffale”, questo secondo piano ospita nella parte verticale le bocchette dell’aria, i comandi per il sistema di aerazione e la predisposizione per la radio. Non manca poi una comoda leva del cambio piuttosto lunga che si avvicina parecchio al volante, un comando a due razze molto originale, mentre a livello di spazio Austin Metro è sorprendentemente meno generosa della geniale MINI di Issigonis non tanto davanti, ma soprattutto dietro, dove ci sono rivali più spaziose.

Motori Austin Metro

Se lo stile e gli interni sono moderni e al passo coi tempi, la meccanica e i motori di Austin Metro sono molto, molto tradizionali. La base meccanica è infatti derivata proprio dalla MINI del 1959, con un telaio irrigidito e migliorato soprattutto sotto il profilo della sicurezza, non tra i primi pensieri di Alec Issigonis durante la progettazione alla fine degli anni ’50. Lo schema meccanico, però, è molto simile: motore anteriore trasversale con cambio posizionato sotto il motore, con i due elementi che condividono l’olio e la coppa. Anche la posizione delle ruote agli angoli della carrozzeria è un tratto distintivo dell’eredità MINI, mentre le sospensioni abbandonano i vetusti coni di gomma per accogliere il sistema di sospensioni idro-pneumatiche Hydragas, lanciato con la Allegro e mai veramente perfezionato, risultando tanto valido quanto inaffidabile.

Infine, anche la gamma motori di Austin Metro è direttamente derivata da quella della MINI originale. Sotto il cofano, infatti, si nascondono dei motori quattro cilindri ad aste e bilancieri della mitica Serie A di Austin, sebbene migliorati e modernizzati. Questi nuovi motori, denominati A Series Plus, erano ancora alimentati a carburatore ma offrivano una migliore efficienza in quanto a consumi di carburante. La cilindrata, però, tradisce l’origine MINI: ci sono infatti due versioni del motore A Series Plus, il 998 con 44 o 47 CV e il 1275, dotato di 63 o 73 CV. Per la versione sportiva di Metro, la MG Metro, arriva anche la 1275 Turbo, con ben 93 CV. Il cambio, infine, è sempre il classico manuale a 4 marce, mentre per la 1275 si poteva optare anche per un cambio automatico a 4 marce.

Motori Austin Metro

Benzina

  • 998, 1.0 quattro cilindri aspirato, 44 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione anteriore
  • 998, 1.0 quattro cilindri aspirato, 47 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione anteriore
  • 1275, 1.3 quattro cilindri aspirato, 63 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione anteriore
  • 1275, 1.3 quattro cilindri aspirato, 73 CV, cambio manuale a 4 marce, trazione anteriore

Prezzi Austin Metro

Il listino prezzi di Austin Metro, da nuova, partiva da circa 4.000 sterline, circa 500 sterline più costosa della MINI City, ormai proposta come versione low cost e nostalgica nella gamma della vettura inglese, per la 998, mentre la 1275 arrivava a circa 5.000 sterline. Come per la “mamma” MINI, poi, sono state tantissime le versioni speciali, dalla Tweed con interni nel tipico stile inglese, le giovanili Studio e Jet Black, nonché le ricche HLE e Special. In media, quindi, rispetto alla già non economicissima MINI la nuova Metro costava tra le 500 e le 1.000 sterline in più, una differenza riportata equivalentemente nel listino italiano, dove partiva da circa 3.000.000 di lire negli anni ’80.

Ma oggi, quali sono i prezzi di Austin Metro? La piccola utilitaria inglese è ormai una mosca bianca persino in Inghilterra, figurarsi nell’Europa Continentale. Al momento in cui scriviamo, infatti, c’è una sola Austin Metro in vendita in tutta Europa su AutoScout24, ed è a Genova: si tratta di una 998 a cinque porte in allestimento Tweed, offerta a circa 1.500 euro. Leggermente più comuni le successive Rover Serie 100, derivate dalla Metro ma completamente nuova con motori più moderni, interni più curati e dotazione migliorata. Ma quella, è un’altra storia.

Austin Metro: concorrenti e conclusioni

Lanciata come versione più matura, moderna e sicura della classica MINI, nonostante la Austin Metro non sia stata creata come vettura complementare rispetto alla MINI di Issigonis in British Leyland speravano di creare un modello che potesse diventare iconica e mitica come la creatura del 1959. In realtà, invece, nonostante una produzione che in soli 10 anni arrivò a oltre 1.6 milioni di esemplari, Austin Metro non ha mai scaldato gli animi degli appassionati come la MINI originale. Oltre ad uno stile tipicamente anni ’80, molto squadrato e oggi non apprezzato come le linee anni ’50 della MINI di Issigonis, la MINIMetro (così era nota la piccola creatura della British Leyland) pagò una meccanica obsoleta, delle sospensioni Hydragas valide ma poco affidabili e, soprattutto, una qualità costruttiva scarsa in piena “tradizione” British Leyland.

A causa dei perenni problemi economici del Gruppo inglese, poi, rispetto alle concorrenti Austin Metro aveva un prezzo un po’ più alto, un limite vista la qualità costruttiva scarsa. Alla guida, però, la Metro convinceva grazie ad una guidabilità simile a quella apprezzatissima della MINI ma con una posizione di guida molto più valida e ad una maggiore maturità del progetto, mentre i classici motori A Series, seppur vetusti, sono ancora vivaci e validi.

Nonostante i suoi limiti (causati principalmente dai limiti della British Leyland), Austin Metro è un’auto che merita riconoscimento perché in grado di migliorare un’auto considerata da molti come una pietra miliare dell’automobilismo mondiale. A causa della rottamazione e della sparizione di quasi tutti gli esemplari, infine, rende i pochissimi esemplari di Austin Metro molto interessante per i collezionisti di auto “popolari” meritevoli di essere ricordate. Concludiamo, infine, con le concorrenti di Austin Metro, tra cui oltre alla classica MINI e alla più grande Innocenti MINI, sempre realizzata sulla base della MINI di Issigonis, dobbiamo citare le FIAT 127 e Uno, la Ford Fiesta, la Citroen Visa, le Peugeot 104 e 205, le Renault 5 e Supercinque, la SEAT Ibiza, la Ford Fiesta e la Volkswagen Polo.

FAQ

Che auto è la Austin Metro?
Austin Metro è nata nel 1980 come una versione più grande, comoda e pratica della classica MINI, ed è stata prodotta fino al 1990.
Che motori monta la Austin Metro?
Sotto il cofano della Austin Metro troviamo i classici motori Austin A-Series in versione Plus: si tratta di motori quattro cilindri ad aste e bilancieri, in versione 1.0 da 44 e 47 CV o 1.3 da 63 e 73 CV.
Quando è stata prodotta la Austin Metro?
Austin Metro è stata prodotta nello storico stabilimento di Longbridge dal 1980 al 1990.

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