Audi Station Wagon

Dopo la F103, vettura “macedonia” con carrozzeria Auto Union e motore sviluppato da Mercedes-Benz (poco noto è il fatto che portò Mercedes a possedere Auto Union, e quindi anche Audi, tra il 1958 e il 1964, periodo nel quale svilupparono un motore a quattro cilindri pensato per il ritorno del marchio dei quattro anelli sul mercato), la Audi 80 fu la prima della Casa di Ingolstadt a superare il milione di unità vendute. Ad aiutare le vendite della 80 B1 ci pensò anche la variante Avant, lanciata in collaborazione con Volkswagen, che sulla stessa base lanciò la Passat Variant, e che arrivò fino al 1978, senza ricevere inizialmente una sostituta. Negli anni ’70 e ’80, infatti, l’Audi Avant proposta sul mercato era la più grande Audi 100, dotata di una particolare carrozzeria fastback.

Dall’arrivo dell’Audi 80 B4, nel 1991, e dell’Audi 100 C4 del 1990, invece, arrivarono sul mercato delle familiari più tradizionali, dando così vita alla dinastia delle Audi A4 e A6 Avant, che continua ancora oggi. Scopriamo allora modelli, versioni e motori delle Audi Station Wagon

Modelli Audi Station Wagon

Come detto in precedenza, i modelli di station wagon Audi sono stati una presenza sporadica nei primi 30 anni dalla rinascita della Casa bavarese, arrivata nel 1964 per mano di Volkswagen. Dopo la F103, proposta con lo “strano” nome Variant, e la successiva Audi 80 Avant, prima “portatrice” del nome che oggi definisce tutte le wagon della Casa tedesca, l’unica familiare proposta da Audi era la 100, berlina di grandi dimensioni nata per rivaleggiare con modelli molto apprezzati sul mercato come BMW Serie 5, Mercedes-Benz Classe E. La seconda generazione C2, prodotta dal 1976, Audi propose una ricetta diversa da quella che ci potremmo aspettare oggi. Le Avant, infatti, avevano una carrozzeria a due volumi, più simile ad una fastback piuttosto che ad una normale familiare. La terza generazione, la C3, prodotta dal 1982 e vincitrice del prestigioso premio Auto dell’Anno, fu anch’essa lanciata in versione Avant, e sebbene mantenesse un lunotto molto inclinato si avvicinava ad una station wagon classica per spazio e funzionalità.

Dopo la fine della produzione della 100 C3, proposta anche nella più lussuosa versione 200, negli anni ’90 i modelli Avant di Audi presero finalmente la direzione di una “classica” familiare. Sia la 80 B4 Avant che la 100 C4 Avant, infatti, sono delle vere e proprie station wagon, conservando comunque un’impostazione più dinamica e sportiveggiante delle “paciose” familiari Volvo e Mercedes-Benz. Con l’arrivo del cambio di denominazione con la celebre “Ax”, della 80 in A4 in occasione del lancio della nuova generazione B5 familiare nel 1996 e della trasformazione della 100 C4 in A6 nel 1994, con l’arrivo della nuova generazione C5 nel 1997, Audi si consacra con il passare degli anni come una vera Casa premium, rivale diretta di Mercedes-Benz e BMW. L’ascesa delle station wagon, già dagli anni ’90 viste non più come modelli “da lavoro” ma anzi come automobili dinamiche e desiderabili, diede la possibilità ad Audi di posizionarsi come uno dei leader nella produzione di familiari ricercate e con un piglio sportivo.

Parte del merito di questa fama dei modelli di Station Wagon Audi è da attribuire all’indimenticabile Audi RS2 Avant, prima vettura della Casa di Ingolstadt a “vestire” la sigla RS lanciata nel 1994. Nata per dare più forza al marchio Audi dopo lo scarso successo della S2, la RS2 nasce dopo un accordo storico tra la stessa Audi e Porsche, che ricevette da Audi la richiesta di rendere più veloce, più cattiva e più speciale la S2 Avant. Realizzata in meno di 3.000 esemplari unicamente in versione familiare, la RS2 Avant è una delle sportive anni ’90 più amate, capace di consacrare per sempre il marchio dei Quattro Anelli nel mondo. Non sarà quindi un caso che la maggior parte dei modelli RS sono realizzate sulla base delle varianti Avant di A4 ed A6, offrendo prestazioni da sportive di razza con la praticità e la versatilità di una Station Wagon.

Mitiche, ad esempio, sono le Audi RS4 Avant B7, con motore 4.2 V8 aspirato da 420 CV, o l’esagerata RS6 Avant C6, con motore 5.2 V10 Biturbo di origine Lamborghini da ben 580 CV. Tornando a modelli più “umani”, invece, dalla fine degli anni ’90 i modelli di Audi Station Wagon sono stati principalmente due, la A4 Avant e la A6 Avant. Dal lancio della rispettiva prima generazione, la A4 Avant B5 del 1996 e la A6 Avant C5 del 1998, ad oggi si sono avvicendate cinque generazioni di entrambe le vetture, arrivando oggi alle Audi A4 Avant B9 e A6 Avant C8. Nel corso degli anni, le generazioni sono cresciute nelle dimensioni: oggi, una A4 Avant è infatti lunga 4,73 metri, mentre l’inaugurale A4 del 1996 era lunga solo 4,47 metri, mentre la A6 è cresciuta di 15 cm, passando dai 4,80 metri della A6 C5 ai 4,95 metri della attuale C8.

Se nessun altro modello della gamma Audi è stato mai proposto in versione Avant oltre ad A4 ed A6, in realtà ci sono stati due “spin-off” che, pur privi del nome Avant, sono a tutti gli effetti delle station wagon Audi: le Allroad. Nel 2000, infatti, Audi lanciò una particolare A6 Avant, dotata di vistose protezioni su paraurti e passaruota, sospensioni pneumatiche, trazione integrale e altezza da terra maggiorata, la allroad, priva del nome A6 per caratterizzarla come un modello a sé stante. Dopo il successo della prima generazione su base A6 C5, la allroad è stata confermata anche per le successive generazioni, arrivando ad oggi come “A6 Allroad”. Nel 2009, infatti, Audi ha raddoppiato i modelli Allroad lanciando la A4 “rialzata”, portando la Casa a rinominare la più grande Allroad come A6 Allroad.

Con l’arrivo delle nuove varianti elettriche delle berline A4 e A6, infine, la gamma di modelli familiari di Audi si sdoppia. Come visto anche sui SUV della Casa di Ingolstadt, i numeri “pari” saranno appannaggio dei modelli 100% elettrici, con Audi che ha confermato sia l’arrivo delle berline elettriche A4 e A6 che delle rispettive controparti familiari Avant. Audi ha però pensato di continuare la produzione di modelli termici, cambiando sostanzialmente il nome delle nuove generazioni B10 e C9 in A5 e A7, comprese le apprezzatissime Avant. Ricapitolando, questi sono i modelli di station wagon Audi proposti nella storia della Casa tedesca:

• Audi F103 Variant
• Audi 80 Avant
• Audi 100 Avant
• Audi 200 Avant
• Audi A4 Avant
• Audi A6 Avant
• Audi allroad
• Audi A4 Allroad
• Audi A6 Allroad
• Audi RS4 Avant
• Audi RS6 Avant

Motori Audi Station Wagon

Per parlare dei motori delle station wagon Audi, non possiamo dimenticarci di due caratteristiche che hanno da sempre distinto le familiari della Casa di Ingolstadt rispetto alle altre: la posizione del motore e la trazione. Se, infatti, sia Mercedes che BMW utilizzavano piattaforme a trazione posteriore, Audi ha sempre creduto in una formula davvero originale, con motore anteriore longitudinale posizionato “a sbalzo”, ovvero davanti alle sospensioni anteriori, con trazione anteriore o integrale quattro.

La proverbiale trazione AWD della Casa di Ingolstadt è arrivata negli anni ’80 sulle Audi 100 Avant, per poi diventare legate a doppio filo con le station wagon Audi con l’indimenticabile Audi RS2 Avant. Sotto il cofano, questa incredibile sportiva sviluppata da Porsche (e che condivide diversi dettagli estetici con i modelli Porsche dell’epoca, come i cerchi da 17 pollici della Porsche 968 e l’impianto frenante, gli specchietti laterali e le luci di posizione di derivazione 911 964) ospita una versione riveduta e corretta del 2.2 cinque cilindri turbocompresso, portato da Porsche a 315 CV. Costruita a metà tra gli stabilimenti Audi di Ingolstadt e quelli Porsche di Zuffenhausen, questo “mostro” tedesco è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi e di arrivare a 262 km/h.

Della ricetta della RS2, le attuali station wagon Audi conservano tanto, tranne il mitico motore a 5 cilindri, oggi appannaggio delle sole Audi RS3 ed RS Q3 (oltre alla Cupra Formentor VZ5). Sia l’Audi A4 Avant che la A6 Avant, infatti, sono realizzate sulla piattaforma MLB del Gruppo Volkswagen, caratterizzate da un motore anteriore longitudinale posizionato molto avanti (anche se non così a sbalzo come le vecchie Audi 80 e 100 degli anni ’80 e ’90), trazione anteriore o integrale quattro e motori dalla potenza decisamente elevata. Partendo dalla gamma motori della station wagon più piccola, la A4 Avant, infatti, troviamo la possibilità di scegliere tra propulsori a benzina e Diesel Mild Hybrid, oltre alla potentissima RS 4 unicamente termica.

Tra i motori a benzina troviamo come principale rappresentante il valido 2.0 quattro cilindri turbo benzina TFSI, declinato in tre livelli di potenza: 35 TFSI, con 150 CV, 40 TFSI, con 204 CV e la possibilità di avere la trazione anteriore o quella integrale quattro, e la 45 TFSI quattro da 265 CV. Tra i Diesel, invece, troviamo cinque livelli di potenza a partire dalla 30 TDI, dotata di motore 2.0 quattro cilindri turbodiesel da 136 CV, trazione anteriore e cambio automatico doppia frizione S-tronic, di serie anche per tutti i benzina Mild Hybrid. Lo stesso motore 2.0 TDI EVO è proposto in versione 35 TDI da 163 CV e 40 TDI, con 204 CV e la doppia scelta tra trazione anteriore o integrale quattro. Per chi cerca più potenza è disponibile il sei cilindri a V 3.0 TDI, che in versione 50 TDI quattro ha 286 CV, cambio tiptronic a 8 marce e trazione quattro.

Lo stesso motore è montato anche sulla S4 TDI, prima Audi A4 sportiva con motore Diesel. Qui il 3.0 V6 TDI è portato a 341 CV, e può scattare da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. Al top della gamma motori della A4 Avant c’è la RS 4, spinta dal 2.9 V6 biturbobenzina da 450 CV, che può far scattare la wagon tedesca da 0 a 100 km/h in 4,1 secondi. Viste le dimensioni e la maggiore opulenza, invece, l’Audi A6 Avant è disponibile con motori a quattro, sei e otto cilindri, nonché in versione Plug-In Hybrid.

La gamma a benzina, interamente ibrida leggera, è formata dal 2.0 TFSI declinato in versione 40 TFSI da 204 CV e 45 TFSI da 265 CV, quest’ultima anche con trazione integrale quattro, e dalla 55 TFSI, con motore 3.0 V6 biturbo da 340 CV e cambio S tronic doppia frizione a 7 rapporti (lo stesso delle 2.0 turbo). I Diesel, invece, sono di nuovo 5: il 2.0 TDI è disponibile in versione 35 TDI da 163 CV e 40 TDI da 204 CV (anche con trazione quattro), mentre la 45 TDI ha il 3.0 V6 turbodiesel da 245 CV, come i quattro cilindri, cambio doppia frizione S tronic. Le 3.0 V6 50 TDI da 286 CV e S6 TDI da 344 CV, invece, oltre alla trazione integrale hanno il cambio tiptronic a 8 marce.

Al top della gamma, infine, troviamo la potentissima RS 6, che sotto il cofano ospita un 4.0 V8 biturbo a benzina da 600 CV per la RS 6 “normale” e da ben 630 CV per la Performance, capace di passare da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi. Infine, le varianti Plug-In Hybrid sono due, la 50 TFSI e e la 55 TFSI e. Entrambe condividono lo stesso powertrain con motore termico 2.0 TFSI quattro cilindri e batteria da 17,9 kWh, che consente un’autonomia WLTP di 65 km, mentre è la potenza totale del sistema a cambiare: 299 CV per la 50 TFSI e, 367 CV per la 55 TFSI e.

Versioni Audi Station Wagon

Come abbiamo visto, sono state numerosissime le versioni di Station Wagon Audi che si sono susseguite nel corso degli anni. Senza considerare per un momento tutte le combinazioni di motori e, soprattutto, di allestimenti che fin dagli anni ’80 Audi ha proposto per i suoi modelli, sono state più di 20, dall’originale Audi F103 Variant alle attuali A4 Avant, A6 Avant e le rispettive versioni Allroad.

Il numero, in realtà, sale addirittura a oltre 30 versioni di station wagon Audi se si contano anche le versioni RS delle verie Audi 80, A4 e A6 che si sono susseguite negli anni, considerate dalla stessa Audi quasi dei modelli a sé, costruiti dalla sussidiaria Audi Sport GmbH nella fabbrica di Neckarsulm (nota fino al 2016 come “Audi quattro GmbH”).

Nel corso degli anni, le Audi station wagon hanno avuto tantissime varianti tra motorizzazioni, allestimenti e generazioni. Considerando, ad esempio, le Audi A4 e A6 dal 1996 ad oggi, le Avant di Casa Audi sono stati montati motori a quattro, cinque, sei, otto e persino 10 cilindri, con la RS6 Avant dotata del 5.2 V10 biturbo di origine Lamborghini da 580 CV e 650 Nm di coppia. Tra le varie versioni, invece, la principale differenza da segnalare è la nascita, nel 2000, della famiglia Allroad. All’inizio del Nuovo Millennio, Audi decise di investire in una nuova categoria di vetture, le station wagon rialzate con trazione integrale e vistose protezioni in plastica sulla carrozzeria. Nata dopo il successo di Volvo XC70 e Subaru Outback, la Audi Allroad (lanciata inizialmente come Allroad quattro per segnarne la distanza dalla coeva Audi A6 C5) era dotata anche sospensioni pneumatiche attive, capaci di alzare la familiare tedesca per ottenere un’altezza dal suolo di 18,5 centimetri. Disponibile sia con motori V6 benzina e Diesel che con il vigoroso 4.2 V8, dopo la prima serie nel 2006 arrivò sul mercato l’Audi Allroad sulla base della A6 C6, rinominata A6 Allroad per dare spazio alla Casa di Ingolstadt di realizzare una più piccola Allroad, nata nel 2009 sulla base della A4 B8.

Proposta da questo momento su tutte le generazioni, oltre alle dimensioni più compatte la Audi A4 Allroad si differenzia dalla più grande A6 per l’assenza delle sospensioni pneumatiche, dotata esclusivamente di un assetto rialzato di quasi 4 cm rispetto alla normale A4 Avant. Anche oggi, invece, la A6 Allroad di ultima generazione è ancora dotata di sospensioni pneumatiche attive, che possono aumentare l’altezza da terra di 4 cm rispetto alla A6 Avant “normale”. Sia la A4 che la A6, infine, sono state proposte in versione sportiva S, posizionata un gradino sotto le esagerate RS.

In realtà, prima delle S4 ed S6, oggi proposte con motore 3.0 V6 TDI turbodiesel ma negli anni prodotte con motori a cinque, sei, otto e dieci cilindri, le Avant Audi erano già dotate di versioni sportive marchiate S delle Audi 80 e 100. La differenza è però nella denominazione: la variante sportiva dell’Audi 80, oggi sostituita dalla A4, è la S2, mentre la 100, la cui erede è la A6, è la S4. Entrambe erano spinte dallo stesso motore, il 2.2 cinque cilindri turbo da 220 CV.