Passa al contenuto principale
Causa lavori di manutenzione attualmente la disponibilità di AutoScout24 è limitata. Questo riguarda in particolare funzioni quali i canali di contatto con i venditori, l’accesso o le modifiche ai veicoli in vendita.
Audi-R8-V10-Spyder-RWD-2022-Hero

Audi Cabrio

1 / 4
Audi-R8-V10-Spyder-RWD-2022-Hero
audi-r8-spyder-back
audi tt rs roadster 4
audi a4 2.0t s-line cabrio 32

Audi cabrio: storia, modelli, versioni e motori

La storia delle cabrio Audi è una di quelle piuttosto particolari, segnata dalla particolare cronistoria della Casa dei Quattro Anelli. Negli anni ’30, infatti, Audi era uno dei marchi del colosso tedesco Auto Union, insieme a brand come Wanderer e Horch, e produceva veicoli di classe, con motori potenti e soluzioni tecniche all’avanguardia. Nel 1938, Auto Union lanciò l’Audi 920, una berlina da 4,9 metri di lunghezza disponibile in versione Limousine o nell’elegantissima variante Cabriolet. Con l’intensificarsi della Seconda Guerra Mondiale, Auto Union decise di interrompere la produzione della 920 nel 1940, primo modello dopo una serie di insuccessi che stava ottenendo un buon riscontro sul mercato. In pochi immaginavano che quella 920 sarebbe stata l’ultima Audi prodotta per i successivi 25 anni. Auto Union, infatti, dismise il brand dei quattro anelli, che solo nel 1965 passò nelle mani di Volkswagen, per tornare a produrre un’auto solamente nel 1965 con la Audi F 103, versione ribrandizzata della DKW F 102. Leggi di più

Tornando alle cabrio, invece, l’Audi 920 è stata l’ultima vettura della Casa tedesca proposta con un tetto retrattile per oltre 50 anni. Alla fine degli anni ’80, complice un successo sempre maggiore delle sue automobili sotto l’egida Volkswagen, i vertici Audi cominciarono a ragionare sull’opportunità di produrre una scoperta a quattro posti, da produrre sulla base dell’apprezzata berlina 80 di terza generazione, la B3, o meglio della sua variante sportiva, la Coupé. Fu così che nel 1991 Audi tornò a proporre per la prima volta in mezzo secolo una vettura con il tetto apribile, l’Audi Cabriolet. Prodotta in quasi 72.000 esemplari dal 1991 al 2000, dopo il suo discreto successo Audi ha cominciato a proporre più modelli cabrio, a partire dall’erede spirituale della Coupé-Cabriolet su base Audi 80, la nuova sportiva di casa TT, proposta proprio dal 2000 in versione Roadster.

Dagli anni ’00, quindi, Audi ha cominciato a diversificare la sua proposta di auto cabrio, offrendo varianti a tetto aperto di modelli di grande produzione come A3 e A4 Cabriolet, la già citata TT e la coupé A5, senza dimenticare la sportivissima R8 Spyder.

Scopriamo allora modelli, versioni e motori delle cabrio Audi.

Modelli Audi cabrio

Come anticipato in apertura, dopo le Audi anteguerra degli anni ’30 e ’40 prodotte sotto l’egida della Auto Union è stato necessario attendere fino al 1991 per vedere i primi modelli di cabrio Audi. Dopo l’inaugurale Audi Cabriolet, unico modello scoperto durante gli anni ’90, dagli anni ’00 la gamma di modelli a cielo aperto si è popolata, arrivando ad offrire contemporaneamente quattro modelli distinti. Questi sono, quindi i modelli di cabrio Audi prodotti negli ultimi 30 anni:

  • Audi Cabriolet
  • Audi A3 Cabriolet
  • Audi A4 Cabriolet
  • Audi A5 Cabriolet
  • Audi TT Cabriolet
  • Audi R8 Spyder

Iniziamo allora a conoscere meglio l’Audi Cabriolet, realizzata sulla base dell’Audi 80 B4. Dotata di uno stile elegante e pulito, l’Audi Cabriolet è caratterizzata da una classica capote in tela, segno distintivo di tutti i modelli di cabrio Audi. Convince il frontale, con la calandra rettangolare e i bei fari anteriori squadrati, la fiancata molto pulita e il gruppo ottico unito a tutta larghezza, segno distintivo dell’Audi Coupé e ereditato anche dalla Cabriolet. Dotata di un abitacolo razionale e molto teutonico, l’Audi Cabriolet grazie alla parentela con la berlina 80 poteva contare su un bagagliaio da 250 litri e quattro posti comodi. Dopo l’inaugurale Cabriolet, la cui produzione è stata interrotta solo nel 2000, ben 5 anni dopo l’addio alla Audi 80 di partenza, Audi ha prodotto immediatamente un’altra cabrio, o meglio, una Roadster: l’Audi TT.

La sportiva di Ingolstadt è stata infatti la prima Audi ad offrire una ricetta che, fino a pochi anni prima, era appannaggio solo dei brand più sportivi, ovvero la combinazione tra abitacolo a due posti secchi e la carrozzeria cabriolet. Dopo la prima generazione della TT, nota al pubblico come 8N, proposta in variante Roadster dal 2000 al 2006 con il suo stile rivoluzionario e l’unione tra dinamica di guida e comfort, Audi ha proposto altre due generazioni della sua TT. La prima, la 8J, è stata prodotta dal 2006 al 2014, e ha portato ad un livello superiore l’abitacolo, ora più curato e molto più maturo, nonché l’estetica, ora più sportiva e affilata, soprattutto in versione Roadster.

Questa è anche la prima TT ad essere proposta in versioni ad alte prestazioni, la TTS da 272 CV e la potente TT RS con il 2.5 TFSI cinque cilindri turbo. Nel 2014, infine, è arrivata la terza serie della TT, la 8S, prodotta fino al 2023. Anch’essa disponibile con “normali” motori turbo a benzina o Diesel o nelle potenti varianti S ed RS, con potenza rispettivamente salita a 310 e 400 CV, la nuova TT è ancora più affilata e moderna della precedente, con uno stile che nuovamente si sposa molto bene con la striminzita capote in tela. All’interno, invece, la proverbiale qualità costruttiva Audi fa il paio con un layout originale, che fa a meno di un classico infotainment centrale e concentra tutto nel quadro strumenti digitale dietro al volante. La produzione è terminata nel novembre del 2023, e molto probabilmente la TT non riceverà più un erede, neanche in variante elettrica.

Torniamo allora a parlare di modelli di Audi cabrio più tranquilli, partendo dall’erede diretta della Cabriolet su base Audi 80, l’Audi A4 Cabriolet. Lanciata nel 2002 sulla base della A4 B6 di seconda generazione, è una delle poche scoperte degli Anelli a non avere una controparte coupé, con la A4 B6 e la successiva B7 lanciata nel 2004 proposte unicamente con carrozzeria berlina, Avant o, appunto, Cabriolet. Dotata dello stesso frontale della A4 B6 e di un posteriore derivato dalla variante berlina, all’interno ha tanto spazio e un abitacolo del tutto derivato dalla A4 di base, con l’aggiunta di un tasto a bilanciere per l’apertura o la chiusura automatica del tetto in tela. Se la A4 di nuova generazione, la B7, è arrivata sul mercato nel 2004, per la variante Cabriolet è stato necessario attendere fino al 2006. Sebbene realizzata sulla stessa piattaforma, le novità sono parecchie, con un frontale ora più aggressivo e dominato dalla calandra Single Frame ad un abitacolo più tecnologico e completo. Se con la precedente A4 Cabriolet la versione top di gamma era la sportiva S4 con motore 4.2 V8 da 344 CV, con la nuova generazione è arrivata anche sulla scoperta la potentissima RS4, con il V8 portato a 420 CV e trazione integrale.

Dopo l’uscita di produzione dell’Audi A4 Cabriolet alla fine del 2009, la gamma di scoperte a quattro posti della Casa di Ingolstadt si è sdoppiata, con la nascita della A3 e della A5 Cabriolet. La prima, realizzata in due differenti generazioni (la prima, la 8P, dal 2008 al 2012, e la seconda, la 8V, dal 2013 al 2020), è la cabrio a quattro posti più piccola della Casa degli Anelli. La prima generazione, la 8P, è stata prodotta sulla base della variante a tre porte, con uno stile molto particolare che ricorda altre piccole scoperte come la MINI Cabrio, caratterizzata dall’assenza di un terzo volume e di uno stile molto compatto e compresso.

Elegante e agile in città, nel 2013 è stata sostituita dalla nuova A3 Cabrio 8V, che cambia ricetta: al posto di essere basata sulla A3 3 porte, infatti, Audi prende come base di partenza la A3 Sedan, altra novità lanciata con questa generazione, donando alla scoperta di Ingolstadt dimensioni più grandi (si arriva a 4,42 metri), un terzo volume più classico e uno stile più cresciuto e maturo. Anche gli interni sono più tecnologici e al passo coi tempi, mentre a livello meccanico se la prima A3 Cabrio ha motori con potenze comprese tra i 102 e i 200 CV, questa seconda generazione offre tra i 116 e i 310 CV della S3 Cabriolet.

Sulla base della bellissima A5 Coupé, invece, nel 2009 è arrivata l’inedita A5 Cabrio. Realizzata anch’essa in due generazioni distinte, la 8T prodotta (in versione cabrio) tra il 2009 e il 2016 e la successiva F5 prodotta dal 2016 ad oggi, la A5 Cabrio è l’unica superstite sul mercato delle cabrio Audi. Se la prima generazione, proposta con tantissimi motori e disegnata da Walter de Silva, è oggi un affare per chi cerca un’auto bella da vedere, comoda e piacevole da guidare, l’attuale seconda serie è un passo avanti a livello di stile, più moderno e spigoloso, di tecnologia, con un abitacolo dalla tipica qualità Audi e con tutte le ultime features in campo di connettività e sicurezza, e di efficienza, con motori potenti e poco assetati. Disponibile anche in versione S5, la seconda A5 Cabrio ha dovuto rinunciare alla variante RS, disponibile solo per la precedente A5 8T.

Infine, il punto più alto dell’intera gamma di modelli di Audi Cabrio è, senza dubbio, la R8. Anch’essa prodotta in due generazioni distinte (la prima R8 lanciata nel 2006 e prodotta fino al 2015, e la seconda lanciata nel 2015 e interrotta nel 2024), la R8 è stata la prima Audi con motore centrale, nonché la prima Supercar della storia della Casa di Ingolstadt. Per avere una R8 scoperta, nello specifico la versione Spyder, si è dovuto attendere diversi anni, con l’arrivo della R8 Spyder nel 2010. Inizialmente proposta con il solo 5.2 V10 di origine Lamborghini e poi proposta anche con il 4.2 V8 FSI, a livello estetico la R8 Spyder rinuncia alla “Blade”, al pannello dietro le portiere a contrasto, e al cofano motore in cristallo per accogliere una versione aperta con tetto apribile elettrico in tela. Dopo la prima generazione, disegnata da Walter de Silva, la seconda serie, nota come 4S, è dotata unicamente del motore 5.2 V10 condiviso con la Lamborghini Huracan, mentre lo stile di Florian Liese è molto più affilato, aggressivo e sportivo.

Audi-R8-V10-Spyder-RWD-2022-Interieur

audi tts roadster 5

Motori Audi cabrio

I diversi modelli di scoperte della Casa dei Quattro Anelli hanno avuto tantissimi propulsori, molti dei quali profondamente diversi. Iniziamo allora a conoscere i motori delle cabrio Audi dal modello inaugurale, l’Audi Cabriolet. Realizzata sulla base dell’Audi 80 B4, con la berlina tedesca degli anni ’90 condivide praticamente tutti i motori, benzina e Diesel. All’esordio, l’Audi Cabriolet è stata proposta unicamente con il 2.3 E, un cinque cilindri aspirato a benzina da 133 CV. Con l’evoluzione della gamma, sono arrivati diversi motori: tra i benzina, troviamo un 1.8 20v da 125 CV, un 2.0 E da 116 CV e la versione a 16 valvole da 140 CV e i due V6, il 2.6 da 150 CV e il 2.8 VR6 da 174 CV. Non è mancato anche un motore diesel, il mitico 1.9 TDI da 90 CV.

Decisamente più interessante la gamma motori dell’Audi TT Roadster, con la prima generazione della scoperta tedesca proposta con due motori, il 1.8 T 20v in diversi livelli di potenza (150, 160, 180, 190 e 225 CV) o con il 3.2 VR6 da 250 CV, disponibile con cambio manuale o, per la prima volta, con il doppia frizione DSG. La successiva TT seconda serie ha avuto altri motori, benzina e anche Diesel: ricordiamo, ad esempio, il 1.8 TFSI da 160 CV, il 2.0 TFSI da 200 o 211 CV, il 3.2 V6 da 250 CV e il 2.0 TDI turbodiesel da 170 CV. Le versioni più sportive furono la TTS da 272 CV e la potentissima TT RS, con il 2.5 cinque cilindri turbo TFSI da 340 CV, portati presto a 367 CV. La terza e ultima serie, infine, rielabora questa gamma motori. Troviamo, infatti, il 1.8 TFSI da 180 CV, il 2.0 TFSI con 190, 230 o 265 CV, la TTS da 300 o 310 CV e la potentissima TT RS con il 2.5 TFSI portato a 400 CV, senza dimenticare il 2.0 TDI da 190 CV.

Per quanto riguarda, invece, la gamma motori dell’Audi cabrio che ha segnato il ritorno di una scoperta a quattro posti, la A4 B6 del 2002, l’offerta era composta da diversi motori benzina e Diesel. Tra i benzina, troviamo il 1.8 T da 163 CV, il 2.0 20v da 130 CV, i due V6 2.4 30v da 170 CV e il potente 3.0 30v da 220 CV o, al top della gamma, la S4 con il suo 4.2 V8 aspirato da 344 CV. L’unico Diesel, invece, era il 2.5 TDI V6 da 163 CV. Con l’arrivo della generazione B7, i motori sono diventati più moderni, a partire dai Diesel. L’unico motore proposto con carrozzeria aperta alimentato a gasolio è infatti il 2.0 TDI da 140 CV, con sistema iniettore-pompa. I benzina, invece, sono tanti, a partire dal 1.8 T 20v da 163 CV, per poi passare al 2.0 TFSI da 200 CV e al potente 3.2 VR6 da 256 CV. Iconiche, invece, le sportive con motore V8: la S4, con il 4.2 FSI ancora con 344 CV, e la RS4, con potenza che arriva a 420 CV.

La più piccola A3, invece, è stata proposta con motori più compatti, adatti alle esigenze di un’auto pensata anche per la città. Tra i benzina, la prima generazione è spinta dal 1.6 da 102 CV, dal 1.2 TFSI turbobenzina da 105 CV, dal 1.8 TFSI da 160 CV o dal più potente 2.0 TFSI da 200 CV, mentre tra i Diesel la scelta è tra il collaudato 1.9 TDI da 105 CV, il più moderno 1.6 TDI sempre da 105 CV o il più potente 2.0 TDI da 140 CV. La successiva A3 8V, invece, ha una gamma più vivace: i motori sono il 1.4 TFSI da 116, 125, 140 o 150 CV, il 1.5 TFSI da 150 CV, il 1.8 TFSI da 180 CV, il 2.0 TFSI da 190, 220 o 230 CV e la più sportiva della gamma, la S3, spinta ancora da un 2.0 TFSI portato a 300 o 310 CV. I motori Diesel, infine, sono il 1.6 TDI da 110 CV e il 2.0 TDI da 150 o 184 CV.

media-Audi A5 Cabriolet 007

Arriviamo così all’Audi A5 Cabrio, dotata di una gamma motori molto variegata tra le due generazioni prodotte. Per avere maggiori informazioni, potete trovare tutto sulla pagina a lei dedicata. In ogni caso, la prima generazione è stata prodotta con numerosi propulsori benzina e Diesel, dal 1.8 TFSI da 160 CV alla vigorosa 3.0 V6 TDI da 245 CV, fino ad arrivare all’iconica Audi RS5 Cabriolet spinta dal 4.2 V8 FSI portato a ben 450 CV. L’ultima generazione, invece, è più “calma”, con motori benzina e Diesel compresi tra i 163 CV della 35 TDI alla S5 TFSI, con motore 3.0 V6 turbo da 340 CV.

Concludiamo la gamma motori delle Audi cabrio con la più speciale di tutte, la R8. Inizialmente, l’Audi R8 di prima generazione (nota come Type 42) è stata proposta in versione Spyder solamente con l’iconico dieci cilindri 5.2 litri di origine Lamborghini, capace di 525 CV e accoppiato, di serie, ad un cambio manuale a 6 marce e alla trazione integrale quattro.

A richiesta, si poteva optare per il cambio manuale robotizzato R-tronic, sostituito nel 2013 dal doppia frizione S tronic, mentre nel 2011 è arrivata la versione “d’accesso”, la R8 Spyder 4.2 V8 spinta dal potente otto cilindri visto su RS4 ed RS5, in questo caso con 434 CV. Dopo le versioni V10 Plus da 550 CV e GT da 560 CV, nel 2015 è arrivata la seconda generazione, spinta unicamente da motori V10. Al lancio, il V10 è proposto in diversi livelli di potenza, la “standard” da 540 CV e la Plus, arrivata a metà 2017, con 610 CV. Successivamente sono arrivate anche la speciale Spyder RWS, prima Audi dagli anni ’40 a trazione solamente posteriore, mentre con il restyling del 2019 il V10 “base” è arrivato a 570 CV, la versione Performance ne ha 620 e la versione a trazione posteriore si è sdoppiata: RWD “base” da 540 CV ed RWD “Performance”, con 570 CV.

Versioni Audi cabrio

Come abbiamo potuto vedere in questo viaggio tra le Audi cabrio, le versioni delle scoperte di Ingolstadt sono state quasi infinite, con numerosissime combinazioni di motorizzazioni, potenze, generazioni e combinazioni. A livello di allestimenti, invece, senza scendere nei dettagli di ogni modello possiamo constatare come le Audi cabrio degli anni ’90 e ’00 avessero pochi allestimenti tra cui scegliere, così come quelle prodotte dopo il 2020, tutte dotate di soli tre allestimenti, quando presenti. Tra gli anni ’00 e ’10, invece, la possibilità di personalizzazione è salita ai massimi livelli, con tantissimi allestimenti, accessori e dotazioni tra cui scegliere.

In questa parte dedicata alle versioni delle cabrio Audi, quindi, vediamo alcune delle varianti più particolari delle scoperte di Ingolstadt, a partire, ad esempio, dalla folle TT Roadster Baseball Edition. Con la prima generazione della due posti tedesca, infatti, era possibile scegliere una combinazione interna con sedili, volante e leva del cambio rivestiti nella stessa pelle dei guantoni da baseball, dei quali veniva ripresa anche l’iconica cucitura. Non così folle ma altrettanto speciale è la RS4 Cabriolet, la prima Audi scoperta a vestire il logo Renn Sport.

Dotata del 4.2 V8 da 420 CV e del cambio manuale comune alle altre RS4, è una quattro posti comoda e rilassante quando non si spinge, ma se si decide di darci dentro è capace di passare da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Tra le versioni delle cabrio Audi più esclusive, infine, non possiamo dimenticare le R8 speciali, come la R8 RWS, versione disponibile in un’unica combinazione di colori (bianca con striscia centrale e dettagli rossi) per celebrare il ritorno della trazione posteriore su un’Audi stradale, oppure la R8 V10 quattro Final Edition, una edizione limitata a soli 30 esemplari per il mercato americano per salutare la Supercar degli anelli.