Pro
- Dotazione interni
- Buon rapporto qualità/prezzo
Contro
- Alcuni motori sottodimensionati
- Prima generazione troppo simile all’Audi 100
Audi 200 in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Audi 200 inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
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Modelli alternativi
Due le generazioni dell’Audi 200, con la prima di durata relativamente breve (1979-1982) e la seconda dal 1982 al 1991. Parlando della sua eredità, l’Audi V8 era entrata in listino già nel 1988, quindi la stirpe delle ammiraglie posteriori all’Audi 200 è da considerarsi divisa tra la stessa V8 e la A8 che, presentata nel 1994, ancora oggi popola i listini del costruttore tedesco. Parlando della genesi dell’Audi 200, invece, le differenze principali consistono nel miglioramento degli interni, nella variazione di alcuni particolari esterni (uno su tutti la fanaleria) e per le cornici cromate dei cristalli.
Scopriamo allora dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Audi 200.
Dimensioni Audi 200
Le dimensioni della Audi 200 sono:
- lunghezza 4,91 metri
- larghezza 1,81 metri
- altezza 1,42 metri
- passo 2,69 metri
Queste sono le dimensioni della Audi 200 200 C2 al debutto nel 1979 quando venne presentata alla stampa prima del lancio sul mercato a inizio 1980. Come detto nell’introduzione, le principali modifiche estetiche della Typ 43, questo il nome di progetto interno dell’Audi 200, consistevano nei doppi fari rispetto al faro singolo dell’Audi 100, la mascherina rinnovata e il paraurti dotato di spoiler aerodinamico integrato. In linea laterale, le generose dimensioni della Audi 200 si arricchivano sempre sul lato estetico delle cornici cromate dei cristalli e degli inserti nella stessa tonalità sulle maniglie d’apertura delle portiere. Scoprendola meglio, il primo allestimento con cui venne lanciata l’Audi 200 fu la CD, non a caso l’allestimento top di gamma della 100 C2 che era già a listino da diversi anni. I cerchi in lega da 15” erano esattamente gli stessi.
Chiudendo con le dimensioni della Audi 200, nel 1984 debutta la variante Avant, unica carrozzeria station wagon con dimensioni di 4,80 metri in lunghezza, quest’ultima diversa rispetto alla Audi 200 tre volumi. Il motivo è da attribuire alla scocca che venne utilizzata, basata sulla precedente Audi 100 sulla quale vennero montati i motori della 200 ormai in produzione da diversi anni.
Interni Audi 200
Gli interni della Audi 200 si presentavano, come detto, meglio rifiniti e più ricchi di dotazioni rispetto a quelli dell’Audi 100. Alcune di queste si pagavano a parte, oggi come allora, nella fattispecie il tetto apribile, il climatizzatore, i sedili anteriori riscaldabili, l’orologio digitale, lo sbrinalunotto e un rudimentale, rapportato ai giorni nostri, mantenitore di velocità o Cruise Control. La seconda serie dell’Audi 200, quindi già a partire dal 1982, fa un altro salto in avanti notevole distanziandosi maggiormente dalla 100 rispetto a quanto accaduto nel primo periodo di commercializzazione. Proprio l’abitacolo è uno degli aspetti dove si concentrano maggiormente gli sforzi degli ingegneri Audi, i quali lavorano sulla qualità delle sedute (rivestite in velluto) e sui materiali di pregio utilizzati per rivestire la parte centrale della plancia, tra cui un legno dal grande effetto scenico.
Nel frattempo cambiò anche l’impostazione stessa della plancia, ora a includere la strumentazione centrale sotto la stessa palpebra del quadro strumenti principale: motivo della variazione stilistica evitare confusione con la terza serie della “100” contemporaneamente presente sul mercato. Integrate nella fascia centrale, invece, le bocchette d’aerazione. Da buona ammiraglia quale è stata, negli interni della Audi 200 non si può non notare la presenza degli alzacristalli elettrici sia davanti sia dietro, oggi dati per scontati ma sicuramente molto meno in quel periodo storico. Volendo, si poteva anche ordinare l’Audi 200 con un assetto più sportiveggiante: i sedili e il volante venivano rivestiti in pelle.
Motori Audi 200
I motori della Audi 200 si distinguono in due periodi storici, relativi alle singole generazioni. Nella prima parte di carriera, l’Audi 200 arriva sul mercato con la disposizione longitudinale del motore 5 cilindri e la trazione anteriore: troppo presto, ma ci sarebbero voluti solo pochi anni, per vedere la prima Audi 200 integrale. Il motore 5E e il 5T previsti al lancio consistono rispettivamente nella stessa unità dell’Audi 100 (2.1 aspirato da 136 CV) e nell’evoluzione di quest’ultima grazie alla dotazione della sovralimentazione, dove la T sta appunto per turbo. In quel caso, la potenza della Audi 200 5T arriva a toccare quota 170 CV. Di serie un cambio manuale a 5 rapporti, a richiesta l’automatico a 3 velocità. Per i motori della Audi 200 sopra citati, i valori di coppia sono rispettivamente di 185 Nm a 4.200 giri (5E) e di 265 Nm a 3.300 giri (5T). Per quanto riguarda le prestazioni, 188 km/h è la velocità massima del 5E, 203 km/h quella del 5T. 5T, motore sovralimentato, che gode anche di una maggiore spinta grazie all’effetto della turbina: lo 0-100 km/h viene così coperto in 8,6 secondi rispetto ai 10,6 secondi della 5E che non gode della stessa reattività.
La seconda Audi 200 conferma la coppia di propulsori, elevando però la potenza del turbo a 182 CV rispetto ai precedenti 170 CV. Il merito va al montaggio di un intercooler dedicato. Variò anche il cambio, che per il motore aspirato divenne un 4 marce con la 5° da overdrive. Ci furono poi modifiche al 2.1 la cui cilindrata passò a 2.1, e soprattutto debuttò la trazione integrale che era l’unica scelta fattibile per la 200 Avant. Due i differenziali, a ponte e posteriore entrambi bloccabili da un interruttore sulla plancia. Erano gli anni della nascita del fenomeno “quattro” e la 200 fu tra le prime a beneficiarne. Alla fine del 1984, tra le varie modifiche, la gamma dei motori della Audi 200 offriva il 2.2 aspirato passato da 136 a 138 CV, il 2.2 turbo con catalizzatore da 141 CV, il 2.1 turbo da 182 CV, anche quattro (unica scelta per la Audi 200 quattro). Ebbe vita breve la 141 CV catalizzata, ritenuta davvero poco indicata per un’auto di questo genere. Già nel 1985 venne montato l’intercooler e la potenza tornò a raggiungere livelli più accettabili (165 CV). Nel 1990, quasi alla fine della carriera, arriva anche la 200 C3 Turbo 20v quattro, con 220 CV di potenza massima.
Prezzi Audi 200
I prezzi della Audi 200 da nuova sono qui indicati in marchi tedeschi: si partiva dai 27.875 DM (marco tedesco) della 200 5E e dai 30.550 della 200 5T. Tradotti in euro, qualcosa come 14.200 o 15.620 euro che ovviamente non sono paragonabili al valore della valuta di allora. L’Audi 200 C3, invece, aveva un listino più ricco a giustificare la crescita delle dotazioni e l’arrivo di nuovi motori più prestanti. Non a caso la 2.2 Turbo da 165 CV divenne in breve la più cara a listino (51.770 DM, ca. 26.469 euro), con un prezzo poi cresciuto di circa 10.000 marchi tedeschi con l’ultima evoluzione della 2.2 Turbo con potenze fino a 200 CV. La più cara del listino è stata, però, la 2.2 Turbo quattro 20V, che arrivava a costare da nuova fino a 77.405 DM (ca. 39.580 euro).
Trovare oggi un listino prezzi della Audi 200 tra le auto usate non è così facile, vista la scarsità degli esemplari. Qualcosa è rimasto, e il prezzo può variare tra poco più di 10.000 euro fino ai circa 37.000 euro richiesti per un esemplare di Audi 200 turbo 20v quattro che appare in ottime condizioni. Lo vende un privato ed è un esemplare del 1989 con già 159.500 chilometri all’attivo. Una vera e propria youngtimer che può fare sicuramente gola a tanti collezionisti o appassionati del genere.
Audi 200: concorrenti e conclusioni
La Audi 200 è stata vera e propria antesignana delle ammiraglie Audi che oggi conosciamo: la sua erede, infarcita di sistemi tecnologici tra ibrido, ADAS che parlano al futuro e guida autonoma è, infatti, l’Audi A8. Presentata nel corso del 1979 come “semplice” evoluzione della Audi 100, di cui rappresentava in sostanza la versione top di gamma, questa vettura conobbe buone fortune nel corso dei suoi dieci e poco più anni di carriera. Vero che la prima generazione durò relativamente “poco”, e solo con la seconda si creò quel divario qualitativo che giustificava la scelta tra una “200” e una “100”. Dell’Audi 200 si ricorda anche l’impegno rallistico con la versione quattro, che debuttò sui campi di gara nel 1987. Fu l’erede dell’Audi quattro di gruppo B dopo la cancellazione di quest’ultimo. Non solo impegno sportivo ma una qualità e una dotazione motoristica che è andata via via crescendo con l’avvicinarsi del passaggio di testimone all’Audi V8 all’alba degli anni ‘90.
Le concorrenti dell’Audi 200 sono state la Mercedes-Benz W124, la BMW Serie 5 e la Saab 9000. Quest’ultima condivideva pianale e non solo con la Fiat Croma, con la Lancia Thema e con l’Alfa Romeo 164. Quest’ultima, però, è entrata in produzione solo a partire dal 1987, ecco perché è più giusto pensare all’Alfa Romeo Alfa 6 come alla vera rivale da questa parte delle Alpi della tre volumi tedesca.