- Home
- Auto
- Aston Martin
- Aston Martin Valkyrie
Pro
- Leggerezza
- Prestazioni
Contro
- Abitacolo piccolissimo
- Prezzo fuori dall’ordinario
Aston Martin Valkyrie in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Aston Martin Valkyrie inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
Ti interessa la Aston Martin Valkyrie
Tutti gli articoli
Modelli alternativi
Qui, con la hypercar inglese, siamo su un altro pianeta. Considerato un peso a secco di poco superiore alla tonnellata, elementi come la fibra di carbonio e la massima ricerca del dettaglio la fanno da padrone. Basti pensare che il logo Aston Martin che compare sul cofano è stato inciso su una lastra spessa meno di un capello umano, per praticamente non incidere sulla massa della vettura. Sotto il cofano, in posizione ovviamente centrale, il V12 costruito da Cosworth capace di superare i 1.000 CV con l’ausilio di un KERS, tecnologia introdotta in F1 dal 2009. L’aspetto più importante è il rapporto peso/potenza: l’auto ha più cavalli del suo peso, tanto da mostrare prestazioni che fanno invidia a vere e proprie auto da corsa. Giusto per non farsi mancare nulla, nel 2021 è nata anche la Valkyrie AMR Pro, prodotta in 40 esemplari e giudicata dal pilota di F1 Nico Hulkenberg l’auto stradale più vicina a una Formula 1 che esista al mondo. A lei si è poi aggiunta la versione Spider, sempre in serie limitata a 85 esemplari.
Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Aston Martin Valkyrie.
Dimensioni Aston Martin Valkyrie
Le dimensioni della Aston Martin Valkyrie sono:
- lunghezza 4,82 metri
- larghezza 1,95 metri
- altezza 1,07 metri
Le dimensioni della Aston Martin Valkyrie differiscono tra quella che si può definire la versione base e la PRO. L’ampio intervento adottato sull’aerodinamica della vettura di questa serie limitata esclusivamente pensata per la pista ha comportato un allungamento del passo importante (ca. 38 centimetri). Aumentano anche le carreggiate, mentre la lunghezza della Valkyrie AMR Pro aumenta in totale di 26 centimetri. Si capisce, solo osservandola da fuori, quanto abbia inciso sulle diverse dimensioni di Aston Martin Valkyrie e Valkyrie AMR Pro la presenza dello splitter anteriore e la presenza del vistoso spoiler posteriore separato dalla carrozzeria. Se con la “Pro” la ricerca dell’efficienza aerodinamica, complici ore e ore passate nella galleria del vento della sede del team Red Bull è stata spasmodica, già con la Valkyrie base il risultato è stato decisamente notevole.
Dimensioni di Aston Martin Valkyrie, nelle sue varie versioni, sempre studiate ad hoc per la creazione di downforce, o deportanza tradotto in italiano. Si è studiato, di conseguenza, un passo sufficientemente lungo (ma mai reso pubblico) utile a generare sufficiente effetto suolo grazie ai giganteschi canali Venturi che determinano lo stesso fenomeno fisico tornato in auge con le F1 figlie dei nuovi regolamenti 2022. Del tutto superfluo parlare di bagagliaio: trasportare bagagli e oggetti non è stato preso in considerazione. Anche il posto guida è costruito centralmente, quindi il pilota si ritrova a guidare nella stessa posizione di un’auto da corsa…con la targa. Aston Martin ha poi reso disponibile un bodykit (AMR Track Performance Pack) scommettendo sulla volontà dei pochi clienti di Valkyrie di portarla in pista, o di muoversi su strada con l’unico obiettivo di raggiungere il tracciato più vicino a casa. Il kit porta in dote componenti che migliorano ulteriormente la deportanza e alleggeriscono la vettura, come i cerchi in magnesio. Già sulla versione base, però, l’assenza degli specchietti sostituiti da telecamere testimonia l’attenzione al dettaglio che ha accompagnato lo sviluppo di questa hypercar per pochi fortunati.
Interni Aston Martin Valkyrie
Gli interni della Aston Martin Valkyrie sono votati all’essenzialità. Se da fuori l’occhio umano viene confuso da quello che sembra un alettone mascherato e dai passaruota che carenano le ruote, osservando da dentro la Valkyrie appare ancora più chiaro il suo rapporto diretto con le auto da competizione. Sedersi a bordo della Valkyrie significa sentirsi qualcosa di molto vicino a un pilota professionista. Già in occasione della presentazione del concept, era il 2017, il pubblico degli appassionati rimase a bocca aperta: volante, schermo centrale e due schermi più piccoli, disposti quasi ai margini del ristretto cruscotto, per vedere con la coda dell’occhio cosa accade dietro la vettura grazie alle telecamere digitali.
Massima essenzialità, tanto che tolto il volante che sembra smontato da un prototipo, anche i sedili, sì perchè nel suo piccolo abitacolo possono trovare spazio due passeggeri, non sono in realtà dei veri e propri sedili; vengono, infatti, ricavati direttamente dalla monoscocca e imbottiti quanto basta per sentirsi minimamente comodi. Solo lo schienale del pilota è una parte creata ad hoc e le cinture sono, di serie, a quattro o sei punti sulla AMR Pro. La posizione di guida prevede i piedi sollevati rispetto al fondoschiena, esattamente come su una F1, così da liberare spazio nel sottoscocca là dove l’aria si dirige velocemente verso l’estrattore. I numerosi manettini sul volante, fiore all’occhiello di questi interni di Aston Martin Valkyrie ridotti all’osso, permettono ampie regolazioni tra cui quella della potenza, che può essere impostata su un valore più basso giusto per prendere confidenza con la vettura nei primi metri in sua compagnia.
Motori Aston Martin Valkyrie
Un unico grande protagonista si cela sotto il corpo affusolato della Valkyrie, con una piccola differenza. Il motore della Aston Martin Valkyrie è il V12 aspirato da 6,5 litri di cilindrata e capace di esprimere una potenza di 1.176 CV per 900 Nm di coppia. Capace di girare fino a 11.100 giri/minuto, è stato costruito da Cosworth e trova supporto sulle sole Valkyrie e Valkyrie Spider un motore elettrico curato dagli specialisti di Rimac e di Integral Powertrain che permette di elevare la potenza combinata, rispetto ai 1.000 CV del solo motore termico, alla potenza sopra indicata. Tutto sulla Valkyrie è studiato per le massime prestazioni, e lo testimoniano l’impianto frenante ad alte prestazioni e gli pneumatici dedicati e curati con dovizia di particolari dal partner Michelin con i prestazionali Sport Cup 2 pensati per l’uso in pista (265/35-ZR20 ant. 325/30-ZR21 post.). Impressionanti sono, invece, i dati relativi al motore di Aston Martin Valkyrie AMR Pro.
Niente ibrido, anche se l’auto riesce a muoversi in elettrico solo per l’uscita dai box (fino a 10 km/h), e un rapporto peso/potenza già ottimale migliorato ulteriormente per dare il massimo esclusivamente tra i cordoli. 1.000 CV tondi tondi, fino a 3G di accelerazione laterale, impianto frenante con sia pinze sia dischi in carbonio e un assetto sprovvisto di aerodinamica attiva così da rendersi ideale per ogni tipologia di circuito presente sul globo terracqueo.
Motori Aston Martin Valkyrie
Benzina/ibrido
- 6.5, V12 aspirato da 1.176 CV con motore elettrico, cambio sequenziale 7 rapporti, trazione posteriore
Benzina (AMR Pro)
- 6.5, V12 aspirato da 1.000 CV, cambio sequenziale 7 rapporti, trazione posteriore
Prezzi Aston Martin Valkyrie
Il listino prezzi della Aston Martin Valkyrie è stato oggetto di curiosità fin dal lancio. In realtà, si è poi scoperto che il prezzo di questa hypercar in serie limitata si aggira intorno ai 3 milioni di euro, anche se non è mai stato diramato un listino ufficiale. Vista la produzione già pianificata, ricordiamo che sono 150 gli esemplari di Valkyrie e ancora meno quelle di Spider e AMR PRO, a incidere molto sul prezzo sono sicuramente due se non tre fattori. Il primo è da ricercarsi nelle prestazioni, tanto che la dichiarazione riportata da Hulkenberg trova fondamento in un’auto che ha ben poche eguali nell’offerta odierna delle vetture ad altissime prestazioni. Il secondo è la quantità di ore richieste per la sua costruzione. A Gaydon, quartier generale Aston Martin, ogni esemplare richiede circa 2.000 ore di lavoro certosino da parte di tecnici qualificati, e la qualità si paga a caro prezzo.
Ciò che emerge analizzando il prezzo della Aston Martin Valkyrie è che quest’ultimo non è più oggetto di dibattito. Tutte le 150 Valkyrie sono già andate sold out quando il progetto curato da Adrian Newey è stato annunciato. Rimane incerto, invece, il prezzo della Aston Martin Valkyrie AMR Pro, versione ancora più esclusiva direttamente paragonabile con un’auto da corsa. Se la Valkyrie, con il suo motore ibrido, si avvicina ai 3 milioni di euro, è probabile che per ogni singolo esemplare di Aston Martin Valkyrie AMR Pro il prezzo possa superare i 5 milioni di euro, simile a quanto avviene con il programma FXX sponsorizzato dal concorrente storico del marchio inglese.
Aston Martin Valkyrie: concorrenti e conclusioni
Dicevamo del confronto tra Ferrari e Aston Martin, e la lista potrebbe continuare, nel creare auto esclusive e più vicine a un’auto da corsa piuttosto che a una normale “sportiva” con la quale andare a fare la spesa. Con il prezioso contributo di Adrian Newey, geniale mente che ha vinto tutto e di più in F1 in oltre trent’anni di carriera, Aston Martin è riuscita a creare una vera e propria hypercar senza compromessi che alza tremendamente l’asticella nel ristretto panorama delle auto che ti catapultano in un’altra dimensione. Basti pensare al minuscolo cockpit, un po’ claustrofobico per due persone, di chiara ispirazione a metà tra una F1 e un prototipo da gare di durata. Da fuori, invece, l’enorme diffusore è chiaramente frutto di intensi studi in galleria del vento per massimizzare la deportanza che raggiunge livelli mai visti su un’auto stradale con la variante AMR Pro, non a caso omologata solo per l’uso in pista.
L’Aston Martin Valkyrie è un’auto che andava in qualche modo inventata e quale miglior mente di quella di Newey per provvedere? Prestazioni monstre che si mascherano dietro un’auto che può montare una targa e circolare normalmente sulle strade di tutti i giorni. Frutto del lavoro di oltre 2.000 ore per poterla completare, il suo prezzo vicino ai 3 milioni di euro è sicuramente il segno di un qualcosa di unico che ha fatto felici, molto felici, poche decine di persone in tutto il mondo. Poche vetture possono competere con lei ed essere considerate vere e proprie concorrenti dell’Aston Martin Valkyrie: una su tutte può essere la Gordon Murray Automotive T.50, un’altra di quelle auto davvero singolari e, non a caso, spinte da un V12 aspirato vecchia scuola. Da una parte Adrian Newey, dall’altra un altro grande nome nella lunga storia della F1. Solo da menti così geniali potevano nascere auto capaci di confermare nuovi standard che difficilmente potranno essere eguagliati dalle case concorrenti.