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Alfa Romeo Station Wagon

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Alfa Romeo Station Wagon: storia, modelli, versioni e motori

La storia della Casa milanese Alfa Romeo è costellata di modelli di successo, tra le quali trovano posto anche i modelli di Station Wagon Alfa Romeo, una categoria dove l’azienda di Arese è stata presente in maniera discontinua. Già negli anni ’50, sulla base della mitica Giulietta, infatti, diverse carrozzerie realizzarono delle versioni “Weekendina” della Carrozzeria Boneschi e la “Promiscua” della Carrozzeria Colli, entrambe prodotte con metodi artigianali, proponendo sul mercato a prezzi piuttosto alti la versione familiare della “fidanzata d’Italia”. Dopo le circa 90 unità della Giulietta Promiscua della Colli, negli anni ‘60 subentrò la Giulia Familiare, realizzata sulla base della berlina Giulia del 1962. Sulla berlina “disegnata dal vento”, la versione Familiare fu declinata in diverse versioni, puntando soprattutto all’utilizzo come auto della Polizia, ambulanza o come vettura di sostegno per officine, Squadre Corse o altri utilizzi “professionali”. Leggi di più

Per vedere la prima Alfa Romeo Station Wagon prodotta dalla Casa di Arese in via ufficiale bisogna aspettare il 1975 con il lancio della Alfasud Giardinetta: realizzata sulla base della compatta a trazione anteriore del Biscione, era dotata di sole tre porte ed era caratterizzata da un prezzo piuttosto elevato, fattori che ne limitarono parecchio il successo. Dopo la prima Alfasud Giardinetta, nel 1984 Alfa Romeo rilanciò con la 33 Giardinetta, realizzata partendo dalla compatta che ha sostituito la Alfasud, la “nuova 33”.

Finalmente dotata di 5 porte e di un design piuttosto ispirato realizzato da Pininfarina, la 33 Giardinetta ottenne finalmente successo con il cambio di denominazione scelto da Alfa Romeo nel 1988, diventando finalmente la 33 Sportwagon. Questo nome seguirà tutte le familiari prodotte dal Biscione fino al 2011, quando la fortunata 159 salutò il mercato senza ricevere una diretta sostituta.

Scopriamo quindi modelli, versioni e motori delle Alfa Romeo Station Wagon.

Segni particolari delle Alfa Romeo Station Wagon

  • La prima familiare prodotta in piccoli numeri con il marchio Alfa Romeo fu la Giulietta del 1955: la “fidanzata d’Italia” venne realizzata in circa 100 unità “familiari” dalle Carrozzerie Colli e Boneschi.
  • Il nome “Sportwagon” è arrivato nel 1988, con il lancio della Alfa Romeo 33 Sport Wagon, versione familiare della berlina compatta 33 prodotta fino a 1995.
  • Oltre ai modelli di serie, Alfa Romeo ha realizzato diversi prototipi di versioni station wagon delle sue berline, come la 75 o la 90, che però non hanno mai visto la luce.

Modelli Alfa Romeo Station Wagon

Come detto in apertura, i modelli di Alfa Romeo Station Wagon prodotti in grande serie dalla Casa del Biscione hanno debuttato ufficialmente con la Alfasud Giardinetta del 1975. Da questa lista, infatti, dovremmo escludere i modelli realizzati dai carrozzieri indipendenti per la Casa del Portello, come la Giulietta e la Giulia Promiscua o le numerose Giardinetta realizzate da numerose carrozzerie italiane tra gli anni ’60 e ’70. Tantissime, poi, furono le Alfa Romeo pensate e disegnate anche in versione familiare, come la 75 o la 90, così come la 155 Sportwagon, pensata ma mai prodotta sulla base della sfortunata berlina erede della 75. Questi sono, quindi, i modelli di Alfa Romeo Station Wagon prodotti ufficialmente dalla Casa del Biscione:

  • Alfa Romeo Alfasud Giardinetta
  • Alfa Romeo 33 Giardinetta/Sport Wagon
  • Alfa Romeo 156 Sportwagon
  • Alfa Romeo 159 Sportwagon

Dopo la prima Alfasud Giardinetta, caratterizzata da una forma non troppo armoniosa, le sole tre porte ma anche da un’ottima rigidità torsionale e da un grande vano di carico, la Alfasud Giardinetta è stata dal 1975 al 1980 in un totale di poco meno di 6.000 esemplari, nonostante l’insuccesso commerciale Alfa Romeo credette ancora alla formula della familiare compatta, rilanciando questa ricetta nel 1984 con la Alfa Romeo 33 Giardinetta, versione familiare della nuova berlina del Biscione.

Costruita, come la Alfasud, nella fabbrica di Pomigliano d’Arco, la 33 condivide l’architettura meccanica con motore anteriore boxer e trazione anteriore con la Alfasud, ma il tutto con una ricetta più curata, robusta e riuscita. Arrivata un anno dopo la 33 berlina, la Giardinetta è disegnata da Ermanno Cressoni con cinque porte e uno stile più sportivo e coeso della precedente Alfasud. Il cambio di passo per la 33 Giardinetta arrivò nel 1988: con il restyling della berlina italiana, infatti, la Giardinetta cambiò nome in Sport Wagon, una denominazione che sarebbe rimasta nei decenni successivi come sinonimo di wagon in Casa Alfa. Dotata anche di versioni sportive, come la Quadrifoglio Verde da 114 CV, e nella ricercatissima variante a trazione integrale Q4, la 33 Sportwagon è stata prodotta fino al 1995 in oltre 122.000 esemplari, contribuendo attivamente alla produzione complessiva di 989.324 esemplari complessivi della 33, ancora oggi l’Alfa Romeo più venduta di sempre.

Dopo la 33, poi, Alfa Romeo aspettò diversi anni per proporre un’altra familiare. Il successo della 33 Sport Wagon convinse la Casa del Biscione a realizzare diversi prototipi delle sue berline più vendute, dalla 75 alla 90 alla 155, in versione familiare, ma senza mai arrivare alla fase produttiva di questi modelli che, se prodotti, avrebbero sicuramente trovato tanti consensi.

Il grande ritorno di Alfa tra le Station Wagon è datato 2000, con il lancio della 156 Sportwagon. Arrivata 3 anni dopo il lancio della mitica 156, la la 156 Sportwagon disegnata da Walter de Silva confermava il riuscito frontale della berlina, con il piccolo Trilobo cromato al centro del muso, e la linea laterale manteneva le raffinate maniglie delle porte posteriori “nascoste” nei montanti, per dare l’aspetto da tre porte alla berlina italiana. La coda, invece, è elegante e sportiva, a nascondere un bagagliaio piuttosto piccolo, da circa 360 litri, mentre all’interno l’abitacolo è del tutto uguale alla 156 berlina, con una plancia minimale e sportiva, che richiama le Alfa degli anni ’60 e ’70. Interessata da un importante restyling nel 2003 ad opera di Giorgetto Giugiaro, che incattivì l’elegante 156 con l’adozione di un muso completamente diverso e caratterizzato da tre fari tondi attorno al Trilobo, più grande, la 156 Sportwagon lasciò il listino nel 2007, con la versione Crosswagon che arrivò a coabitare con la sua diretta sostituta, la nuova 159 Sportwagon.

Realizzata sulla base della bellissima 159 berlina, anch’essa disegnata da Giorgetto Giugiaro, è forse il più riuscito a livello estetico dei modelli di Station Wagon Alfa Romeo. Dotata di un frontale davvero aggressivo e senza tempo, con il mitico scudo Alfa Romeo molto allungato, un cofano muscoloso e gli iconici tre fari tondi ancora più prominenti, la 159 è filante e bassa, e la versione Sportwagon riesce ad enfatizzare la sportività e la pulizia delle linee disegnate dal leggendario designer di Garessio.

Anche all’interno la 159 Sportwagon è caratterizzata da un abitacolo altrettanto sportivo ed evocativo, con una plancia molto semplice e caratterizzata da una consolle centrale inclinata verso il guidatore e con tanti strumenti ausiliari al centro, di fianco alla moderna fessura per inserire la chiave di accensione.

Lo spazio, invece, è buono ma non esagerato, con un bagagliaio che si ferma a 445 litri, in linea con le principali rivali. Interessata da un restyling principalmente tecnico e meccanico nel 2008, la Alfa Romeo 159 Sportwagon arrivò fino al 2013, quando il neonato Gruppo FCA interruppe la produzione senza lanciare una sua diretta sostituta. Oggi, lo spazio della 159 è preso dai SUV Tonale e Stelvio, mentre la bella berlina Giulia a trazione posteriore non è mai stata declinata in versione familiare, seppur questa fosse stata prima annunciata e poi sviluppata senza mai vedere la luce.

Motori Alfa Romeo Station Wagon

Parlando, invece, di meccanica e motori le station wagon Alfa Romeo non hanno mai dimenticato le caratteristiche di sportività e piacere di guida proprie della Casa di Arese. In realtà, le familiari hanno fatto il contrario, essendo proposte fin dalla 33 Sportwagon anche con i motori più potenti della gamma, enfatizzando per prime la doppia anima di vettura pratica ma bella da guidare che, oggi, è tradizionalmente associata alle Station Wagon. Solo la Alfasud Giardinetta fu proposta con motori piuttosto tranquilli, lasciando i motori più vivaci alle versioni Ti e Quadrifoglio Verde e alla sportiva Alfasud Sprint.

Tutto cambiò con la 33: dotata di una meccanica piuttosto raffinata per il segmento (motore anteriore boxer a cilindri contrapposti, sospensione posteriore a parallelogramma di Watt e trazione integrale Q4), soprattutto dall’adozione della denominazione Sport Wagon la 33 familiare venne proposta con tutti i motori più potenti della gamma.

Sebbene fossero comunque presenti le versioni più “classiche” e razionali, come la 1.3 da 90 CV o il particolare 1.8 TD tre cilindri turbodiesel della VM Motori, le Sport Wagon più ricercate furono, senza dubbio, le sportive con motore 1.7. Nella sua versione più raffinata con cilindrata portata a 1.7 litri e con 16 valvole, il quattro cilindri Boxer Alfa Romeo arrivava a ben 137 CV per la Quadrifoglio Verde S. Le più ricercate erano e sono ancora oggi le Permanent 4 Quadrifoglio Verde S, denominate dal 1994 Q4. Questa versione univa il 1.7 16v delle Quadrifoglio Verde S a trazione anteriore con i freni a disco sulle quattro ruote e, soprattutto, con la trazione integrale con giunto viscoso Ferguson: la potenza era di 129 o 132 CV a seconda delle normative Euro, e offriva prestazioni e guidabilità da vera sportiva, diventando oggi incredibilmente ricercate tra i collezionisti.

Dopo la 33, la prossima familiare Alfa, la 156 Sportwagon, ha cambiato registro a livello meccanico, mantenendo comunque la trazione anteriore. La 156, infatti, è realizzata a partire dal pianale Tipo II “Rev 3”, condiviso con la Lancia Lybra, ma pesantemente personalizzato dagli ingegneri Alfa Romeo. La piattaforma, con sospensioni a ruote indipendenti, utilizza all’anteriore una raffinata soluzione a quadrilatero alto, all’epoca un’esclusiva Alfa Romeo, con al posteriore uno schema McPherson “evoluto”. Il risultato è un’auto di medie dimensioni a trazione anteriore con una guidabilità davvero eccellente, ancora oggi considerata tra le migliori vetture a trazione anteriore mai prodotte. Sotto il cofano, i motori dell’Alfa Romeo Station Wagon su base 156 sono gli stessi della berlina, con sei proposte a benzina e due Diesel.

Ad aprire la gamma ci pensano i quattro cilindri della famiglia Twin Spark (dotati della doppia accensione ma basati sui FIAT Pratola Serra) da 1.6, 1.8 e 2.0 litri, con potenze comprese tra i 110 e i 155 CV. Nel 2002, al posto del 2.0 Twin Spark arrivò il nuovo 2.0 JTS, con iniezione diretta e 166 CV. Al top della gamma, invece, troviamo due versioni del leggendario V6 Busso: la variante 2.5 V6 24v ha 192 CV, mentre il top di gamma 3.2 V6 24v della sportiva GTA porta il sei cilindri aspirato a 250 CV: dotata di trazione anteriore priva del differenziale autobloccante, l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 6,3 secondi e arriva a 250 km/h.

La sua sostituta, la 159, ha confermato un comparto ciclistico molto raffinato, con sospensioni anteriori a quadrilatero alto e posteriori Multilink, ma ha utilizzato una piattaforma differente. Sotto la scocca, infatti, troviamo il pianale Alfa Romeo/GM Premium, utilizzato solamente per lei e le cugine Brera/Spider: questa piattaforma, che doveva essere utilizzata anche da Cadillac e Saab, si rivelò molto pesante, con oltre 200 kg più rispetto alla precedente 156.

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Alleggerita dopo il restyling nel 2009, ma comunque piuttosto pesante, la 159 fu dotata di diversi motori a benzina di derivazione GM, mentre i Diesel sono tutti di origine FIAT. La gamma a benzina è formata dal 1.8 MPI quattro cilindri aspirato da 140 CV, e dai motori 1.9 e 2.2 JTS a iniezione diretta da 160 e 185 CV. Al top della gamma, invece, troviamo il 3.2 JTS di origine Holden (ma modificato pesantemente da Alfa Romeo) con 260 CV, erede (non troppo fortunato) del V6 Busso.

Nel 2009, poi, a questa gamma si aggiunge il 1750 TBi, un quattro cilindri turbobenzina da 200 CV, interamente sviluppato da FIAT Powertrain e poi montato su molti modelli del Gruppo. I Diesel, invece, sono inizialmente il 1.9 JTDm da 120 e 150 CV e il potente 2.4 JTDm cinque cilindri turbo da 200 o 210 CV, disponibile (come il 3.2 V6) anche in versione Q4 a trazione integrale. Nel 2009, insieme al 1750 TBi si è aggiunto il rinnovato 2.0 JTDm da 136 o 170 CV. Questi sono, nel dettaglio, i motori delle Alfa Romeo Station Wagon più moderne, 156 e 159:

Motori Alfa Romeo Station Wagon

Motori Alfa Romeo 156 Station Wagon

Benzina

  • 1.6 Twin Spark, 1.6 quattro cilindri aspirato, 110 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.8 Twin Spark, 1.8 quattro cilindri aspirato, 140/144 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 2.0 Twin Spark, 2.0 quattro cilindri aspirato, 150/155 CV, cambio manuale a 5 marce o manuale robotizz. a 5 marce, trazione anteriore
  • 2.0 JTS, 2.0 quattro cilindri aspirato, 166 CV, cambio manuale a 5 marce o manuale robotizz. a 5 marce, trazione anteriore
  • 2.5 V6 24v, 2.5 V6 aspirato, 190/192 CV cambio manuale a 6 marce o automatico a 4 marce, trazione anteriore
  • 3.2 V6 24v, 3.2 V6 aspirato, 250 CV, cambio manuale a 6 marce o manuale robotizz. a 6 marce, trazione anteriore

Diesel

  • 1.9 JTD, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 116 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.9 JTD 16v, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 140/150 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.9 JTD Crosswagon Q4, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 150 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione integrale
  • 2.4 JTD, 2.4 cinque cilindri turbodiesel, 150 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 2.4 JTD 20v, 2.4 cinque cilindri turbodiesel, 175 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore

Motori Alfa Romeo 159 Station Wagon

Benzina

  • 1.8 16v, 1.8 quattro cilindri aspirato, 140 CV, cambio manuale a 5 marce, trazione anteriore
  • 1.9 JTS, 1.9 quattro cilindri aspirato, 160 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1750 TBi, 1.75 quattro cilindri turbo, 200 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 2.2 JTS, 2.2 quattro cilindri aspirato, 185 CV, cambio manuale a 6 marce o manuale robotizz. a 6 marce, trazione anteriore
  • 3.2 V6 JTS, 3.2 V6 aspirato, 260 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 3.2 V6 JTS Q4, 3.2 V6 aspirato, 260 CV, cambio manuale a 6 marce o automatico a 6 marce, trazione integrale

Diesel

  • 1.9 JTDm, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 120 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 2.0 JTDm, 2.0 quattro cilindri turbodiesel, 136 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 1.9 JTDm, 1.9 quattro cilindri turbodiesel, 150 CV, cambio manuale a 6 marce o automatico a 6 marce, trazione anteriore
  • 2.0 JTDm, 2.0 quattro cilindri turbodiesel, 170 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore
  • 2.4 JTDm, 2.4 cinque cilindri turbodiesel, 200/210 CV, cambio manuale a 6 marce o automatico a 6 marce, trazione anteriore
  • 2.4 JTDm Q4, 2.4 cinque cilindri turbodiesel, 210 CV, cambio manuale a 6 marce, trazione anteriore

Versioni e prezzi Alfa Romeo Station Wagon

Concludiamo, quindi, con le versioni delle Station Wagon Alfa Romeo. Se la Alfasud è stata proposta in poche varianti tra il 1975 e il 1980, la 33 è stata declinata in decine di versioni, dalle più spartane ed essenziali alle più sportive e raffinate. Le versioni d’accesso, ad esempio, non erano dotate di servosterzo, né tantomeno di radio, clima o vetri elettrici, mentre con l’avanzare della carriera commerciale delal 33 e l’arrivo del secondo restyling sono arrivate declinazioni più sportive e anche alcune più ricche e dotate. Tra le sportive, ad esempio, possiamo trovare le Quadrifoglio Verde S, le Permanent 4 e le successive Q4, dotate di motore da 129 CV, trazione integrale, servosterzo, vetri elettrici anteriori e, tra gli optional, clima manuale, tetto apribile e fendinebbia.

Per la successiva 156, invece, ritroviamo i classici allestimenti delle Alfa degli anni ’90 e ’00 Classic, Progression, Distinctive ed Exclusive, con l’introduzione di diverse versioni sportive come la T.I., che ha segnato il ritorno della sigla Turismo Internazionale nel 2003, e la mitica GTA.

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Disponibile solo con il motore 3.2 V6 Busso da 250 CV, è caratterizzata da una personalizzazione estetica piuttosto aggressiva sia all’interno che all’esterno, sospensioni ribassate, doppio scarico cromato posteriore e cerchi da 17 pollici con disegno specifico. Tra le versioni della station wagon Alfa Romeo, poi, non possiamo dimenticare la 156 Crosswagon, venduta tra il 2005 e il 2007 solamente come Crosswagon. Questa particolare versione è, sostanzialmente, una 156 “rialzata”, con sospensioni più alte da terra, carrozzeria con vistose protezioni estetiche ispirate ai SUV e la trazione integrale Q4 di serie.

Infine, la 159 non è stata offerta né in versione sportiva GTA (che avrebbe dovuto avere una versione dedicata del V8 Maserati e la trazione integrale) né in quella rialzata Crosswagon, venendo declinata solo nei classici allestimenti base, Progression, Distinctive ed Exclusive, con le varianti con estetica sportiva denominate Sport, Super o T.I..

Concludendo, infine, con i prezzi delle Station Wagon Alfa Romeo, al lancio la 156 Sportwagon veniva offerta a partire da 25.000 euro per il 1.6 Twin Spark da 120 CV, con la top di gamma GTA proposta, con il cambio Selespeed, a 47.000 euro.

La 159, invece, partiva dai 26.000 euro della 1.8 aspirata in allestimento base e arrivava, con il 3.2 V6 da 260 CV, trazione integrale Q4 e cambio automatico Q-Tronic a 45.600 euro. Oggi, invece, per avere una 156 Sportwagon si parte dai 1.500 euro di una 1.9 JTD ai 25.000 euro di una GTA in perfette condizioni, con una 2.5 V6 24v proposta tra i 10.000 e i 15.000 euro.

La 159, invece, parte da circa 3.000 euro per una 1.9 JTDm, mentre le più ricercate 1750 TBi possono superare i 15.000 euro. La 33 Sport Wagon, invece, sta crescendo nel suo valore: le 1.3 partono da circa 3.000 euro, mentre una rara 1.7 Q4 può arrivare a costare anche 20.000 euro.