- Home
- Auto
- Alfa Romeo
- Alfa Romeo Alfasud
Pro
- Piacere di guida
- Linee sinuose
Contro
- Qualità assemblaggi
- Arrugginimento precoce dei lamierati
Alfa Romeo Alfasud in sintesi
Qui trovi una panoramica generale dell’auto Alfa Romeo Alfasud inclusi i dati relativi alle caratteristiche principali, alla motorizzazione, all’equipaggiamento e altre informazioni utili relative al modello dell’auto. Leggi di più
Offerte attuali per Alfa Romeo Alfasud
-
Alfa Romeo Alfasud Valentino
€ 5.800,-ND- 100.000 km
- 03/1981
- 50 kW (68 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- - (Tipo di cambio)
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-50100 Firenze -
Alfa Romeo Alfasud 1.2 5p asi
€ 4.900,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 93.000 km
- 06/1981
- 2 kW (3 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-51015 Monsummano Terme - Pistoia - PT -
Alfa Romeo Alfasud 1.3 sprint veloce coupè ASI
€ 12.800,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 85.000 km
- 11/1978
- 55 kW (75 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-24061 Montello - Bergamo -
Alfa Romeo Alfasud 1.3 (1351 cc.) 3 porte 5 posti
€ 11.000,-ND- 107.000 km
- 01/1979
- 58 kW (79 CV)
- Usato
- 2 proprietari
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-73020 Cavallino -
Alfa Romeo Alfasud 1.2 super 4 porte
€ 6.700,-ND- 142.000 km
- 10/1978
- 46 kW (63 CV)
- Usato
- 1 proprietario
- - (Tipo di cambio)
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-20847 Albiate -
Alfa Romeo Alfasud 1.5 Sprint
€ 13.000,-ND- 85.000 km
- 01/1979
- 58 kW (79 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-20010 san giorgio su legnano -
Alfa Romeo Alfasud 1.2 Super 5m uniproprietario
€ 8.950,-ND- 93.214 km
- 09/1979
- 46 kW (63 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-06034 Foligno (PG) -
Alfa Romeo Alfasud Alfasud 1.2 4p N
€ 10.000,-IVA deducibile ND- 70.000 km
- 07/1972
- 46 kW (63 CV)
- Usato
- 1 proprietario
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-00147 Roma -
Alfa Romeo Alfasud 1.3 TI Gruppo 2 pista
€ 42.000,-Prezzo finale offerto al pubblico, comprensivo di IVA, non vincolato all’acquisto di un finanziamento, a permuta o rottamazione. Passaggio di proprietà e IPT esclusi. ND- 50 km
- 11/1972
- 92 kW (125 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Rivenditore, IT-21100 Varese - Va -
Alfa Romeo Alfasud 1.2 4p N
€ 16.000,-ND- 80.000 km
- 09/1976
- 46 kW (63 CV)
- Usato
- - (Proprietari)
- Manuale
- Benzina
- - (l/100 km)
- - (g/km)
Privato, IT-85100 Potenza
Ti interessa la Alfa Romeo Alfasud
Altre informazioni per la tua ricerca
Alfa Romeo Stelvio Estrema, black is magic
Prova: Alfa Romeo Mito 1.4 Multiair Distinctive – Tradizione sportiva
Prova auto usate: Alfa Romeo 156 – Alfa Romeo 156
Test: Alfa Brera 2.4 JTDM – Peso da GT
Alfa Romeo Tonale Hybrid, c'è tutto il DNA Alfa
Test: Alfa Romeo Spider 1.8 TBi 16V – Il brio di Alfa Romeo Spider
Modelli alternativi
L’Alfasud nasce quindi da un progetto del progettista austriaco Rudolf Hruska, ex collaboratore di un certo Ferdinand Porsche con un passato in Cisitalia e il ruolo di capo progetto nei progetti Giulietta Berlina, Sprint e Spider. Hruska diresse quindi sia la nascita dell’Alfa Romeo Alfasud sia la conversione degli stabilimenti ex Avio di Pomigliano in quelli che sarebbero diventati la culla di questo modello di successo.
Scopriamo dimensioni, interni, motori, prezzi e concorrenti di Alfa Romeo Alfasud.
Dimensioni Alfa Romeo Alfasud
Le dimensioni della Alfa Romeo Alfasud sono:
- lunghezza 3,89 metri
- larghezza 1,59 metri
- altezza 1,37 metri
- passo 2,45 metri
Queste sono le dimensioni della Alfa Romeo Alfasud prima serie, modello presentato nel 1971 al Salone dell’Automobile di Torino e subito in grado di scatenare commenti positivi grazie al suo design di rottura. L’Alfa Romeo Alfasud è una vera e propria fastback con la sua carrozzeria quattro porte due volumi, visto che un’Alfasud cinque porte si è vista solo alla fine della sua carriera, dal 1982 al 1984 con la terza serie. Dimensioni della Alfa Romeo Alfasud che cambiano molto nel corso della sua carriera: la seconda serie, da alcuni vista come un restyling della prima, oltre ad adottare i nuovi gruppi ottici anteriori sdoppiati cresce nelle dimensioni della carrozzeria con 3,93 metri di lunghezza senza variare il passo. La lunghezza arriverà a 3,98 metri con un leggero aumento delle carreggiate per le Alfasud prodotte dal 1980 al 1984. I “firmatari” della sua carrozzeria così particolare e sicuramente molto diversa dai modelli che l’avevano preceduta furono due nomi di spicco del design dell’auto, Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani. Obiettivo dei designer la ricerca di un coefficiente aerodinamico migliore ma comunque in difetto rispetto a un’altra rivale dell’epoca, la Citroen GS del 1970 molto più aerodinamica anche a prima vista.
Interni Alfa Romeo Alfasud
Parlare degli interni della Alfa Romeo Alfasud significa toccare un tasto quanto meno dolente. Sì, perché votati alla sportività rivelano almeno nella prima serie una qualità costruttiva piuttosto scarsa con pavimento in gomma, plastiche economiche e evidenti giochi tra gli assemblaggi segno di una qualità costruttiva rivedibile. Nelle prime Alfasud prodotte, inoltre, si ricorda la mancanza sia del contagiri sia del servofreno: i prezzi con i quali Alfasud arrivò sul mercato non potevano giustificare l’assenza di due strumenti così diffusi sulle auto della concorrenza, sebbene l’impianto frenante fosse comunque valido vista la presenza di quattro dischi freno. Purtroppo per i destini di questa vettura molto apprezzata dal punto di vista della dinamica di guida, la scarsa esperienza degli operai assunti per partecipare al progetto, le frequenti agitazioni sindacali e il marcato assenteismo crearono non pochi problemi all’Alfasud, nota più per la sua tendenza ad arrugginirsi in pochi anni e per i cigolii tra le plastiche in abitacolo che per le sue qualità dinamiche. Un problema che si trascinerà per buona parte degli anni ‘70 e che tenderà a scomparire definitivamente solo dal 1980 in avanti. Per quanto riguarda gli interni della Alfa Romeo Alfasud, quest’ultimi furono sicuramente curati da un altro punto di vista: l’abitabilità.
Fu lo stesso progettista austriaco, molto alto, a pretendere di poter guidare e allo stesso stare comodo sul divanetto tenendo impostato il sedile sulla sua altezza di guida; per fare ciò la seduta di guida si poteva regolare anche in altezza. Gli interni della Alfa Romeo Alfasud cambiarono completamente aspetto con il lancio della nuova generazione del 1980. Via la plancia a sviluppo orizzontale, netto miglioramento delle finiture e sviluppo di un cruscotto più completo dotato della strumentazione consona a un’auto come l’Alfasud.
Motori Alfa Romeo Alfasud
La gamma motori della Alfa Romeo Alfasud comprende fin dal debutto il nuovo motore boxer Alfa Romeo a cilindri contrapposti, soluzione che dal punto di vista progettuale ha permesso la realizzazione di un frontale piuttosto affusolato. Il boxer raffreddato ad acqua parte con una potenza di 63 CV a 6.000 giri/min abbinato a un cambio manuale a 4 rapporti. Molto buone le prestazioni, almeno nel confronto con la concorrenza dell’epoca. Oltre a un impianto frenante ben studiato, una volta introdotto il servofreno, l’Alfasud è in grado di toccare i 155 km/h e regalare buone sensazioni alla guida, tanto che la critica non le risparmia giudizi negativi sulla qualità costruttiva ma rimane positivamente oggettiva riguardo la dinamica del veicolo.
Questo motore identifica la Alfasud N, poi raggiunta dalla Alfasud L e lo stesso boxer migliorato dal punto di vista dell’erogazione della coppia. Nel 1975 con la Alfasud Ti, migliorata sotto diversi aspetti, anche il propulsore guadagna 5 CV grazie a nuove parti (alberi a camme e carburatore doppio corpo), un nuovo cambio manuale a 5 rapporti e il famoso servofreno. Già nel 1976 venne aumentata la cilindrata (da 1,2 a 1,3 litri) e la potenza passò a 75 CV. Ulteriori cambiamenti nel 1978, quando aveva già debuttato il restyling identificabile con i doppi fari tondi all’anteriore, con l’ulteriore aumento di cilindrata e della potenza (79 CV). Solo sulle Alfasud Ti, il boxer 1.300 venne affiancato da un nuovo quattro cilindri “piatto” 1.5 da 84 CV. Si arriva così al 1980 e agli ultimi anni di carriera, quando sia i 1.3 sia i 1.5 vengono aggiornati raggiungendo gli 86 e i 95 CV. Del 1982 è la Alfasud Quadrifoglio Verde, con il 1.5 della Ti portato a 105 CV, mentre la Alfasud Trofeo toccò i 126 CV per 185 km/h di velocità massima, diventando l’Alfasud più potente mai prodotta.
Prezzi Alfa Romeo Alfasud
I prezzi della Alfa Romeo Alfasud partivano da circa 1.420.000 lire al momento del lancio, nel 1972. Un prezzo alto per una vettura che specialmente nei primi anni presentava non pochi problemi, alcuni dei quali sono stati elencati in questa scheda. Curiosamente costava più del doppio l’Alfasud Giardinetta, con un listino pari a 3.101.000 lire per il modello base. Ancora oggi è possibile trovare diversi esemplari di Alfasud usate con prezzi competitivi. Dopo un milione di esemplari venduti e nonostante le feroci critiche, i decenni passati tra l’effettiva commercializzazione e i giorni nostri hanno in parte riabilitato il carattere storico dell’Alfasud. Volente o nolente, è un modello che ha fatto parlare tanto di Alfa Romeo anche al di fuori dei confini nazionali e la sua notorietà è ben nota anche all’estero.
Oggi chi lo desidera può comprare un’Alfasud a prezzi che possono partire da 1.700 euro per un’Alfasud non troppo ben conservata equipaggiata con il 1.3 boxer da 63 CV passando per i 9.200 euro di un’Alfasud 1.2 4 porte già dotata del cambio manuale a 5 rapporti, immatricolata nel 1980 con 18.000 chilometri. Qual è il valore massimo di una Alfa Romeo Alfasud oggi? Si può arrivare molto vicino ai 20.000 euro, con i 19.700 euro di un’Alfasud Trofeo da 95 CV in ottime condizioni.
Alfa Romeo Alfasud : concorrenti e conclusioni
L’Alfa Romeo Alfasud è stato un modello a suo modo molto importante nella storia del Biscione ma anche piuttosto nefasto nel creare una sorta di aurea negativa attorno al Marchio Alfa Romeo. La qualità costruttiva molto bassa dei primi 10 anni di produzione è purtroppo stampata nella mente non solo degli alfisti ma di tutti coloro i quali hanno vissuto il mondo dell’auto di quell’epoca. Se in Italia Alfa Romeo ha sempre avuto un posto nel cuore degli appassionati, all’estero l’Alfasud ha contribuito a denigrare lo storico Marchio del Biscione e ci sono voluti anni per tornare a zittire i più critici. Dal canto suo, l’Alfasud è stata comunque un modello con una dinamica di guida molto curata e quindi piacevole da guidare, certo nessuno si sarebbe aspettato una macchina con così tanti problemi visto, anche, il costo non proprio accessibile all’operaio padre di famiglia. Nei suoi quasi 15 anni di carriera, anche se l’Alfasud Sprint sopravvisse fino al 1989 all’introduzione della sua erede, l’Alfa Romeo 33, l’Alfasud ha avuto comunque modo di entrare nell’immaginario collettivo come modello sicuramente sportivo, tanto che nacque un trofeo per mettere alla prova i giovani piloti di rally con l’aiuto di Autodelta, e come vettura in divisa; finì nelle forze della Polizia di Stato solo a partire dal 1980 e ancora oggi un esemplare è conservato presso il museo delle auto della polizia a Roma, visitabile dal pubblico.
Le concorrenti della Alfa Romeo Alfasud sono state la già citata Citroen GS, la Saab 99, la Opel Kadett, la Ford Escort, l’Austin Allegro, la Fiat 128 e la Volkswagen Golf, anche nella sua versione più sportiva GTI. Della Alfasud vanno ricordate anche la versione giardinetta, del 1975, così come l’introduzione della 5 porte molto desiderata dal pubblico grazie all’adozione del portellone posteriore. Il grande problema dell’Alfasud non è, in conclusione, da imputare alla vettura in quanto tale, anzi, bensì ai grandi disordini che si crearono a Pomigliano d’Arco, tra assenteismo, errori costruttivi, scarso controllo della qualità e più in generale l’indisciplina del personale sicuramente poco formato.