Suzuki LS 650

Savage

Dunque, partiamo da un po' di storia... Il Suzuki LS 650 o "Savage" è un poderoso monocilindrico poco diffuso in Italia, ma assai all'estero, specie negli USA.
Nato come fratello del DR 650 da off road (o "enduro" o "regolarità" a seconda di come vi piaccia) il Suzuki tentava di rifare il verso, ovviamente un po' più in piccolo, alle bicilindriche custom americane. Tant'è che in rete si trovano numerosi profili di machos harleysti USA che hanno regalato alla moglie un LS 650 ne tentativo di farla diventare compagna di scorribande nei fine settimana (ovviamente ben lontano dai fanatici del bicilindrico che altrimenti schiferebbero sia lui che la moglie).
Ora, non entro nel merito dei gusti personali, ma la versione standard custom del Savage a mio modesto parere non è tra le cose più belle di questo pianeta, ma in compenso telaio e motore si sono prestati molto bene ad elaborazioni di tutti i tipi. Per esempio grande successo - oppure no, visto che la fabbrica ha chiuso i battenti? - riscosse il kit Ryca, che comprendeva tutto il necessario per ricreare almeno tre versioni diverse del Savage: café racer, scrambler, bobber.
Proprio dal concetto di bobber sono partito per creare questo modello personalizzato. Senza stravolgere nulla, ma puntando sull'estetica e sulla garanzia di passare le revisioni periodiche, ho costruito un codone in lamiera, riposizionato conseguentemente l'impianto elettrico, sostituito i lampioni originali con indicatori di direzione minimalisti, piazzato un manubrio bello dritto ed eliminato il box del filtro aria che serviva essenzialmente per rientrare nei parametri della California che, per chi non lo sapesse, è la responsabili della morte di tutti i motori due tempi della terra nonché di altri efferati omicidi quali Porsche ad aria, WV Karmann Ghia, ecc.
Il motore ha richiesto pochi ma mirati interventi, più che altro a scopo preventivo: testa, valvole, catena di distribuzione. Proprio la catena, o meglio il tenditore della catena, è uno dei punti deboli della moto. Poi uno pensa che i giapponesi sono più avanti, più bravi, più belli, ecc... Ebbene evidentemente qui si erano un po' persi per strada: in pratica con l'inevitabile allungarsi della catena il tenditore si allungava fino ad uscire dalla sua sede e allora ciaoneeeeeee. Per fortuna tutta la distribuzione è facilmente accessibile dal lato destro del carter e il rimedio più tipico è fabbricare artigianalmente una prolunga del tenditore (v. Youtube) o, meglio, cambiare la catena. Cosa che io ho fatto.
Un altro punto debole delle prime versioni è la ruota libera dell'avviamento, che rischia grosso quando per un qualche motivo il solenoide dell'alzavalvole automatico non funziona: il motorino sforza sulla ruota dentata e se non stacchi subito il ditino dallo starter rischi che i denti della ruota si sbriciolino. Qui non si può fare molto preventivamente, se non verificare che sia tutto a posto e così ho fatto.
Bene, quanto sopra solo per dirvi che la meccanica è OK e grazie al sovradimensionamento di tutti gli organi e alla cinghia della trasmissione secondaria la moto non necessita praticamente di manutenzione, olio a parte.
A proposito di guidabilità posso testimoniare che è una moto molto godibile anche grazie al contralbero che limita le vibrazioni solo a quelle "good". Il sound è bello e poderoso anche mantenendo la marmitta originale. In merito, sconsiglio di cambiarla con qualcosa di esteticamente più cool (vi prego, no marmittoni da supermotard) perché per tarare il carburatore Mikuni a membrana poi ci vorrebbero tutti i santi del paradiso. Lo scoppiettio in rilascio è una caratteristica tipica che non vale la pena di eliminare. Anzi, fà molto figo...
Ora, perché la vendo? Perché più che un motociclista sono un modellista in scala 1/1: adoro gli oggetti meccanici con il ferro in bella vista, ma poi li uso poco e non riesco a rinunciare alle comodità delle quattro ruote. In compenso i miei ferri non hanno mai visto l'acqua e neppure le nuvole. Ora, a distanza di tre anni dalla messa in strada (era arrivata dentro degli scatoloni e mi ha aiutato durante il covid a non soffrire la clausura), è tempo che la giapponesona dia gioia a chi saprà apprezzarla e usarla con intelligenza (no autostrada, sì misto, no forte, sì piano).
Potrei dirvi che è perfetta, fantastica, bla, bla, ma obiettivamente gli darei un bell'otto in pagella. Qualche piccolo difetto estetico c'è, qualche particolare Amazoniano pure e le gomme sarebbero da cambiare (ma non lo faccio e a voce vi dirò il perché). Tutte le modifiche sono reversibili e ho numerosi pezzi originali che fornisco insieme alla moto. I documenti sono regolari da passaggio a me intestati e la revisione è valida fino a luglio 2025. La moto è del 1987, quindi automaticamente esente bollo. Pago poco più di 100 euro di assicurazione sospendibile (quindi, in pratica, per i 6 mesi di bella (?) stagione, poco più di 50 euro.
Prego NON astenersi sognatori, perditempo, cacciatori di foto, ecc.: siamo qui per una passione e se vogliamo fare i sostenuti possiamo farlo sul lavoro. Per parlare di ferro, sono sempre disponibile.